“L’estate reatina, una volta tanto celebrata, che invitava a restare in città per godere di eventi e spettacoli e concerti sembra definitivamente relegata nel cassetto dei ricordi. Eppure basta farsi un giro per la provincia, dove comuni molto più piccoli, non senza sforzi, sono riusciti, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, ad allestire un cartello di tutto rispetto con concerti, spettacoli, fiere e mostre”: lo dicono i consiglieri di RietiCittàFutura.
“Sembra il secolo scorso che veniva addirittura convocata una commissione per presentare la brochure di tutto ciò che avrebbe accompagnato i reatini nelle calde serate cittadine. Lo stesso Terminillo, cavallo di battaglia di questa Amministrazione, ha potuto offrire soltanto la bellezza dei propri paesaggi, svuotato di ogni idea e progetto, dove l’unica novità apportata da questa Amministrazione è stata la chiusura dell’URP, che fungeva anche da ufficio informazioni turistiche. Ora che la Fiera del Peperoncino è alle porte, qualche antenato che ha reso davvero illustre questa città, si starà davvero chiedendo se è proprio Rieti la terra che ha dato i natali a Marco Terenzio Varrone, a Gherardi, a Calcagnadoro, ad Angelo Maria Ricci e se le arti in questa città siano solo un ricordo buono per le locandine!” conclude RietiCittàFutura.
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