Nel giorno dell’anniversario del sisma del 2016, che ha devastato le comunità marchigiane, umbre e laziali dell’Appenino Centrale, il Vescovo Pompili ad Amatrice, durante la sua omelia in diretta nazionale sulla televisione di Stato, si è fatto portavoce della causa riguardante la Ferrovia dei Due Mari, affermando che il motore della ricostruzione non può che non passare per un collegamento ferroviario tra il Tirreno e l’Adriatico, lungo l’antica Salaria, e che la sua mancata realizzazione è una “imperdonabile leggerezza“. Come Coordinamento per la Ferrovia Salaria non possiamo che ringraziare il Vescovo Pompili per aver portato in diretta nazionale una “battaglia” comune ad un territorio vastissimo dell’Italia Centrale.
C’è poi da aggiungere che le parole del Vescovo fanno da eco a quanto confermato, in Gazzetta Ufficiale, già prima di ferragosto e cioè lo stanziamento di 40 milioni di euro per le ferrovie del Centro Italia. Tale traguardo è stato possibile dopo che Camera e Senato hanno approvato lo stesso emendamento (depositato il 9 luglio scorso dal deputato PD Fabio Melilli) in poche settimane permettendo, così, la conversione in Legge. A questo obbiettivo si aggiungono anche l’adesione al nostro Manifesto per la Ferrovia Salaria da parte dei Comuni di Montalto delle Marche e Castel di Lama.
Sempre nella giornata dell’anniversario, poi, è stato posto un altro tassello per la realizzazione della Ferrovia Salaria. È infatti notizia certa, come riportato da Adnkronos, che il gruppo spagnolo Iberdrola (leader mondiale nel settore delle energie rinnovabili) ha siglato un’intesa con AECOM, Ancitel Energia e Ambiente e Cinque International per la riconversione a idrogeno verde della dorsale ferroviaria che collega Sansepolcro (Arezzo) a Sulmona (L’Aquila). Tale progetto prevede anche uno studio di fattibilità tecnico-economico per lo sviluppo della tecnologia ad idrogeno verde anche sulla linea ferroviaria che dovrebbe collegare l’Aeroporto di Fiumicino e Roma a San Benedetto del Tronto (passando per Rieti, Amatrice ed Ascoli Piceno). Se il progetto dovesse andare avanti renderebbe Roma la prima capitale al mondo servita da treni ad idrogeno. Il Coordinamento per la Ferrovia Salaria, dunque, non può che essere entusiasta per le importanti novità che si scorgono ormai nitidamente all’orizzonte e per i traguardi già raggiunti, che, insieme ad una ribalta mediatica ormai certa sui canali locali e nazionali e sulle testate giornalistiche, ci stanno avvicinando sempre di più alla realizzazione di questa fondamentale opera per lo sviluppo del Paese e per la rinascita dei borghi dell’entroterra appenninico.
Comunque, vogliamo cogliere l’occasione per continuare a chiedere a tutti coloro che non l’hanno già fatto di firmare la nostra petizione online (che ha ormai superato le diecimila firme) al seguente link (QUI). Un accorato appello lo vogliamo rivolgere anche alle Amministrazioni Locali e alla politica tutta, affinché venga firmato anche il Manifesto per la Ferrovia Salaria per perorare l’obiettivo di una quanto più rapida cantierizzazione dell’opera in tutte le Sedi istituzionali, e non, opportune e idonee.
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