Foto: Emiliano GRILLOTTI Riccardo FABI ©
(ch.di.) Amatrice piange i suoi morti, il Centro Italia ricorda il sisma del 24 agosto 2016. Lo fa con la consueta messa al Paride Tilesi di Amatrice, campo da calcio della squadra del paese (uno dei motori della ripartenza) che oggi accoglie autorità ma soprattutto i familiari delle vittime, 249 solo nel paese di Amatrice, 299 in tutto. In tutto 600 gli ammessi nella zona della celebrazione, non poche le sedie vuote in fondo alla platea. In tribuna tanta stampa nazionale.
Chi c’era ha voluto incontrare il Premier Mario Draghi, per la prima volta nel Reatino e ad Amatrice. Draghi ha incontrato i familiari di chi è morto a causa del sisma; lo ha fatto alla vigilia della messa e ancor prima, nel Palasport di Amatrice e immediatamente dopo la deposizione di una corona di alloro al monumento dedicato ai caduti del sisma, in cui silenzioso Draghi ha omaggiato i morti.
Le mascherine non hanno celato l’emozione dei familiari e del Presidente del Consiglio nelle rapide strette di mano accompagnate da parole di conforto e richieste di non spegnere, dopo 5 anni, i riflettori sul dolore di paesi sventrati dalle scosse di agosto 2016 e di inizio 2017. Sia nella zona delle celebrazioni che nel Palasport – dove Draghi ha incontrato anche le istituzioni locali – gli incontri sono rimasti privati, col Premier che dal suo arrivo in elicottero ad Amatrice, non si è concesso alla stampa.
Insieme a Draghi, oltre ad autorità amatriciane, reatine e regionali e diverse nazionali, il Commissario straordinario per la Ricostruzione, Giovanni Legnini e il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.