(di Christian Diociaiuti – da RietiLife Free Press) L’incendio che ha colpito la zona di Fara Sabina giovedì e ieri è una vera e propria “ferita”, come non si è attardata a scrivere il sindaco Roberta Cuneo. Un dramma che è valso anche una ordinanza del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: stato di calamità naturale per tutto il territorio regionale fino al 30 settembre, alla luce dei violenti incendi che hanno colpito Fara in Sabina ma anche Tivoli. I fatti. Da giovedì pomeriggio le fiamme – dolose? – si sono impossessate di Monte San Martino, bruciando tutta la vegetazione e minacciando – nella notte – le frazioni di Prime Case e Pomonte, con alcune famiglie evacuate per sicurezza. L’impegno di Vigili del Fuoco e Protezione Civile, supportati da elicotteri nella prima giornata, ha arginato il rogo.
Quest’ultimo è rimasto vivo verso l’Abbazia di Farfa nella giornata di ieri e oltre 24 ore di lavoro non sono bastate per domare del tutto l’incendio. Lo stato di calamità è stato chiesto anche su richiesta del consigliere regionale sabino, Fabio refrigeri. “Lo stato di calamità – dice Carmelo Tulumello, numero uno della Protezione Civile Regionale – è finalizzato al richiedere al Governo provvedimenti straordinari per potenziare ulteriormente la capacità di contrasto degli incendi e risorse per ristorare amministrazioni, operatori economici ed agricoltori pesantemente danneggiati dagli eventi di questi giorni”.
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