Foto: Riccardo FABI ©
(ch.di.) Un inferno di fuoco e fumo, una notte di paura per i residenti e di lavoro per gli uomini e le donne di Vigili del Fuoco e Protezione Civile. La Sabina brucia, bruciano i dintorni di Fara Sabina: dalla mattina di giovedì 12 agosto, un incendio si è sviluppato sul Monte San Martino. La collina è stata letteralmente devastata dalle fiamme su tutti i versanti – in corso accertamenti per capire la natura dell’incendio – col fronte del fuoco che una volta divorati gli arbusti e il verde messo a dura prova dai 40°C di questi giorni, ha lambito le abitazioni , soprattutto delle frazioni di Prime Case e Pomonte. E se in queste zone le fiamme hanno perso vigore grazie al grande lavoro del personale a terra e dei lanci durati tutto il pomeriggio, il fronte verso l’Abbazia di Farfa è rimasto minaccioso per tutta la notte.
In alcuni casi più gravi, nei piccoli aggregati urbani, sono state disposte delle evacuazioni, per mettere in sicurezza i cittadini della zona di Fara Sabina, minacciati dai roghi che al momento in cui scriviamo, quasi le 2 di notte, vanno avanti da quasi 12 ore. Leggi il lancio di RietiLife – L’aggiornamento – Abitazioni minacciate – Inferno a Prime Case
Il ritmo degli operatori impegnati a fermare le fiamme è stato serrato dalle prime ore in cui si è sviluppato l’incendio, pomeriggio di giovedì, con il numero uno della Protezione Civile Carmelo Tulumello che ha parlato di “Tragedia evitata” solo grazie all’impegno profuso da tutte le zone in campo. Oltre a personale e mezzi a terra, con decine di squadre al lavoro, di giorno in azione due elicotteri della Regione mentre i Canadair non sono stati impiegati perché impegnati nell’emergenza incendi in Sicilia e Calabria. Ma se è stato evitato che le fiamme sin da subito potessero minacciare le case, c’è voluto tanto lavoro per tutta la notte (senza supporto aereo) per evitare che fagocitassero anche i centri abitati. A Prime Case e Pomonte situazione sotto controllo, meno sul fronte Abbazia di Farfa, con il rogo ancora forte.
In molte zone i roghi sono stati domati, dopo che grazie al vento del pomeriggio questi ultimi erano riusciti ad avere la meglio. La notte ha aiutato pompieri e uomini della Protezione Civile, ma la situazione non è del tutto rientrata e le prime ore dell’alba saranno decisive, nella speranza che non si alzi di nuovo la brezza ad alimentare le lingue di fuoco, soprattutto nelle zone dove questa parte di Sabina brucia ancora intensamente.
IL ROGO VISTO DALLA BRETELLA SALARIA