Correva l’anno 2019 era il 23 settembre quando come un fulmine al ciel sereno, è stato chiuso senza preavviso alcuno per l’ALCLI, l’accesso dalla via Terminillese, dopo quasi due anni nulla si è mosso. Nei mesi estivi la malattia non va in ferie e continuano ad arrivare pazienti che necessitano di terapie oncologiche. Continuano quindi anche nel mese di agosto ad arrivare alla nostra Segreteria, telefonate di persone che non riescono a raggiungere la nostra Casa di Accoglienza perché non conoscendo bene la città di Rieti, si perdono nel dedalo delle vie del quartiere di Campoloniano.
Purtroppo infatti dalla via principale che porta all’accesso immediato alla nostra sede, cioè la via Terminillese, non si può entrare: è ancora tutto chiuso tra l’imbarazzo e il disagio di tutti. I nastri bianchi e arancioni fanno pensare agli utenti che ci siano cantieri aperti con la conseguente chiusura della Casa. Eppure è stato espresso il forte disagio dei malati oncologici, dei volontari e di tutti i cittadini per questa chiusura, sono stati fatti diversi sopralluoghi della locale polizia municipale, incontri con l’assessore di pertinenza, dirigenti dell’Ufficio tecnico e un confronto anche con il sindaco della città, Antonio Cicchetti. Sono state più volte allertate, dopo quasi due anni, tutte le persone preposte al problema, offrendo anche alternative efficaci. L’ALCLI ha anche proposto di accollarsi le spese per il ripristino dello svincolo, ma l’istituzione pare totalmente indifferente.
La burocrazia purtroppo spesso fa delle vittime in modo sia diretto che indiretto: è un sistema che blocca l’azione, legandola ad una decisione che quasi nessun burocrate o amministratore prenderà mai! Dietro la semi paralisi di un ufficio, di un settore, di un Comune si annida il vero tarlo che corrode la linfa vitale della nostra città. Rimane un mistero il mancato intervento, ma la burocrazia non può essere un mistero da vivere ma un problema da risolvere. Il rispetto verso il volontariato non si manifesta solo con le parole ma con i fatti. Riteniamo che sia finito il tempo delle parole e sia arrivato il tempo dei fatti e della concretezza.
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