(di Christian Diociaiuti) I giornali nazionali sportivi e non, oggi, sono tutti per l’atletica, per i trionfi azzurri, le 5 medaglie d’oro, Jacobs, Tortu, Patta, Desalu, Stano, Palmisano, Tamberi. Un’apoteosi mai vista nelle Olimpiadi moderne, un rinascimento sportivo (e della Regina degli Sport) di cui andare fieri e da celebrare. Ma se parli di atletica, in Italia, parli di Rieti. Non puoi non parlare del Guidobaldi e della Studentesca. Del Meeting che se esistesse ancora, ma purtroppo non c’è più, a settembre ci avrebbe regalato tutti gli olimpionici qui, all’ombra del Terminillo e delle betulle sulla riva del Velino. Non puoi non parlare di uomini e donne, di tutte le età, che corrono saltano e lanciano, che organizzano, faticano, giudicano. Non puoi non parlare del silenzioso e fruttuoso mondo dell’atletica reatina.
E così ha fatto il Corriere della Sera. Pagina 11, nel Primo Piano dedicato alle recenti imprese azzurre. Si parla delle radici del successo, de “La Provincia e l’artigianato di alta qualità” con “L’atletica italiana che vive in tanti centri sparpagliati in tutto il Paese. Mille parrocchie gelose dei loro segreti che il ct La Torre ha fatto collaborare”. E Marco Bonarrigo, in 50 righe, parla di Rieti, parla di noi. Parla di uno Stivale e di un “modello italiano anarchico e imperfetto” che “forse non è nemmeno un modello. Però adesso funziona”.
E parla di Rieti, una delle capitali di questa manifattura fatta di sudore, gioia e dolore, racchiusa in 400 metri di pista, nelle pedane e nelle tribune. “L’atletica in Italia è soprattutto provincia: il glorioso Guidobaldi di Rieti ha una grande concentrazione di quattrocentisti”. Ci fossero solo quelli. Si salta con atlete come Roberta Bruni e con stelle come Andrew Howe. Si lancia con giovani di prospettiva (Cecilia Desideri, è solo un esempio) ma anche con chi dalla Studentesca è arrivato lontano (Valentina Aniballi). Sono solo alcuni nomi, per esemplificare, per dare il polso di una realtà ai vertici d’Italia e d’Europa. Servirebbero mgiliaia di battute per elencare chi ha fatto grande questo movimento ieri, lo sta facendo oggi, lo farà domani. Una realtà che può permettersi campionati europei, italiani, rassegne di alto livello. Può permettersi di invitare Jacobs quando era (quasi) un signor nessuno e aspettarlo al ritorno dalle Olimpiadi.
E sciorinando i numeri dell’atletica italiana (215mila tesserati, 2800 società, Lazio terzo in Italia per società dietro Lombardia, Puglia e in coabitazione col Veneto), il CorSera, nella parte dedicata alle società, la Studentesca Rieti “Andrea Milardi” (chissà il boss come se la ride lassù, di quei cambi perfetti nella staffetta che tanto amava) è una delle “Scuole d’Eccellenza da Nord a Sud”. Grazie atletica, è il tuo momento. Goditelo e fallo fruttare. Già a settembre.
Nella foto, l’arrivo dei 100 allieve ai recenti Tricolori U18. Ludovica Galuppi (Bracco Atletica Milano) prima: è una delle punte giovanili della velocità
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©