(da TgCom24) Mara e Gianluca, dopo il lavoro, nel tardo pomeriggio del 3 agosto, concludevano la loro giornata nuotando con maschere e pinne tra le cristalline acque antistanti la spiaggia sabbiosa di Putzu Idu (Oristano), quando uno sbrilluccichio, agli ultimi raggi del tramonto, ha colto la loro attenzione. Era un ciondolo a forma di cuore che spuntava dal fondo del mare. “Capita spesso di ritrovare medagliette di cani o altre cianfrusaglie a riva – raccontano i due giovani a Tgcom24, – ma i simboli incisi su questo cuore raccontano qualcosa di diverso e di speciale. Noi li ricolleghiamo al tragico terremoto che alle 3.36 del 24 agosto 2016 ha distrutto Amatrice e il Centro-Italia. Per questo vorremmo trovare il suo proprietario”.
Cosa vi porta a pensare che il proprietario di questo ciondolo sia legato al terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016?
“Ci hanno colpito le incisioni su questo cuore di acciaio inox: sul fronte si legge 3.36 e poi c’è un grafico, come quello che rappresenta le scosse sismiche. Ne abbiamo parlato tra di noi e ci siamo confrontati con amici per capirne di più, così siamo arrivati a queste conclusioni: il proprietario o la proprietaria avevano al collo un ricordo di quei tragici momenti che devono aver segnato la loro vita, magari la perdita di un caro, chissà…”.
Che altri elementi abbiamo per la nostra ricerca?
“E’ sicuramente un ciondolo di scarso valore commerciale, è bigiotteria, non ha punzonature. E’ molto lucido, ma è difficile dire da quanto tempo sia in acqua e da dove arrivi. Sia la spiaggia di Putzu Idu che quella vicina di Is Arutas sono frequentatissime dai turisti. Qui il maestrale è molto forte e porta tanti oggetti a riva, chissà da dove…”.
Qual è la vostra speranza?
“Restituire questo cuore al proprietario. Abbiamo anche provato a cercare se vicino ci fosse una catenina o un braccialetto, ma nulla. Ora ci avviciniamo a quel tragico anniversario e ciò può accrescere il valore del nostro gesto. Sono 24 ore che cerchiamo aiuto dai social, dalle pagine Facebook legate ad Amatrice e ai gruppi del terremoto. Possiamo farcela e sarebbe una grande gioia per noi”.
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