(ch.di.) Mariabenedicta Chigbolu ce l’ha messa tutta con le sue compagne di staffetta per centrare la finale. Il crono non è male: 3:27.74, ma per il pass che sarebbe valso una caccia alla medaglia serviva qualcosa in meno. Non riesce a centrare la finale la 4×400 femminile azzurra alle Olimpiadi di Tokio, composta da due atlete partite dal Lazio, Mariabenedicta Chigbolu e Alice Mangione, entrambe portacolori dell’Esercito.
La prima frazione è della romana di casa a Rieti (si allena con Chiara Milardi, già bronzo a Rio nella 4×400) Mariabenedicta Chigbolu la quale, al passaggio del testimone, lancia Alice Mangione, la siciliana che con Marta Oliva si allena a Roma e da qualche mese veste la maglia dell’Esercito. Petra Nardelli (Suedtirol Team Club) in terza frazione parte bene, tenendo una quinta piazza che si trasforma in settima all’ultimo cambio con Rebecca Borga (Fiamme Gialle). Il crono finale dice 3:27.74 che migliora lo stagionale; settimo posto in batteria che non basta per la finale del 7 agosto.
Dopo le donne della 4×400, al maschile attese le convocazioni: in lizza Davide Re (Fiamme Gialle), Matteo Galvan (Fiamme Gialle) e Lorenzo Benati (Fiamme Azzurre). Uomini in pista alle 13.25 del 6 agosto per le qualificazioni. Finale il 7 agosto alle 14.50.
L’Italia oggi sorride fortissimo nell’atletica: nella 20 km di marcia il pugliese che si allena a Castelporziano, Massimo Stano, ha vinto l’oro. È il terzo dell’atletica, il settimo per l’Italia.
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