Dal primo luglio, presso l’Unione dei Comuni Nova Sabina, è attivo l’Ufficio di Scopo per il Turismo Lento e la Via di Francesco con il compito di gestire uno tra i più importanti cammini di pellegrinaggio in Italia è tra i più conosciuti al mondo. A darne l’annuncio, il Presidente dell’Unione Nova Sabina , Egisto Colamedici, rappresentante dell’Accordo di Programma per la Via di Francesco e il Sindaco di Configni, Luciano Leonardi, in occasione dell’inaugurazione dell’Ostello di Configni che è avvenuta lo scorso 9 luglio, quando a tagliare il nastro della struttura ricettiva finanziata dalla Regione lungo il tracciato, lo stesso Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti ha ricordato l’importanza del Giubileo del 2025 “che porterà decine di milioni di pellegrini in viaggio verso Roma, la cui esperienza dipende dal grado di accoglienza che avranno saputo predisporre i nostri territori”.
L’ufficio di Scopo, diretto dal dott. Salvatore Paruta, responsabile dei servizi turistici e culturali del comune di Collevecchio, è l’organo di gestione voluto dai Sindaci aderenti all’Accordo di Programma per la Via di Francesco è sarà strumento operativo totalmente a disposizione dei 25 enti che già da maggio del 2019 cooperano per sensibilizzare il territorio sui temi legati al turismo religioso ed esperienziale. “Soltanto due anni fa – ha dichiarato il Sindaco Colamedici – il tema del turismo lento e dei percorsi di pellegrinaggio era pressoché inesistente nell’agenda politica territoriale.
In pochi mesi, grazie al lavoro condiviso e partecipato dell’Accordo si è riusciti a coinvolgere, aggregare e fare sintesi politica delle esigenze e differenze individuali di 25 amministrazioni dentro un clima di cooperazione e collaborazione raramente rintracciabile altrove; L’accordo è stato un punto di riferimento per il supporto operativo agli uffici comunali e, ciò di cui siamo ancora più fieri, il luogo della cooperazione delle tre anime di una corretta gestione territoriale del percorso di pellegrinaggio: i Comuni, le associazioni e le imprese; in particolare alla Rete associativa della Via di Francesco, alla quale aderiscono 40 associazioni e comitati locali dal Terzo Municipio di Roma fino a Rieti, da Poggio Mirteto a Poggio Moiano, un sentito ringraziamento per l’attività di stimolo alle amministrazioni e per l’importanza del lavoro volontario e quotidiano in favore dei pellegrini.
Un lavoro tanto gradito dalla Regione Lazio che ha voluto investire nella messa in sicurezza del cammino e finanziato interventi per 600.000 euro per rendere più sicuro il transito dei pellegrini che da tutto il mondo già hanno ripreso a percorrere la Via di Francesco ra La Verna, Assisi, la Valle Santa e Roma, passando dalla Sabina con il loro bagaglio di storie e il loro desiderio di accoglienza. “Sul piano della governance, – dichiara Salvatore Paruta – l’Ufficio di Scopo rappresenta un’innovazione unica nel panorama dei cammini nazionale ed una buona pratica alla quale guardare in chiave strategica per lo sviluppo di un settore, quello del turismo lento e dei cammini di pellegrinaggio, che sta evolvendo rapidamente rispetto a 10 anni fa ed in enorme crescita, in cui il ruolo dei Comuni e delle reti dei volontari, sarà sempre più decisivo per le caratteristiche comuni al pellegrino ed al turista esperienziale, prima tra tutte, la voglia d’incontro e di scambio con le comunità dei territori attraversati”.
E se la Pandemia pare aver acuito la voglia di cammino, la Sabina sempre più scommette sul suo sentiero francescano che i volontari della Rete Associativa, promotrice dell’Accordo di Programma e partner dell’ufficio di scopo, in questi ultimi mesi hanno reso bellissima con interventi di marcatura e installazione di tavolette orientative che hanno coperto la quasi totalità dei 210 km della via di Francesco nel Lazio gestita dall’Accordo. Tra le iniziative promozionali dell’Ufficio di Scopo, pronti i protocolli d’intesa con le due maggiori guide che promuovono il tracciato, quella edita dalla casa editrice “Terre di Mezzo” che per l’Italia riporta il percorso della Salaria, e quella Olandese, la prima e più antica guida sull’itinerario francescano, che promuove la Direttrice Tiberina da oltre venti anni a Olandesi, Tedeschi, Belgi, Austriaci e altri middle-europei che da qualche settimana hanno ripreso a prenotare nelle strutture che offrono ospitalità. “Sapevamo di poter ospitare giovani da tutta Europa e per questo, abbiamo voluto affidare proprio ai nostri giovani la gestione dell’Ostello comunale – dichiara orgoglioso il Sindaco di Configni, Luciano Leonardi – che a breve, sotto il coordinamento dell’Ufficio di scopo, potranno riprendere il programma formativo che abbiamo esteso a tutti i comuni dell’Accordo e che si era dovuto interrompere causa lockdown”.
Moltissime ancora le iniziative e i programmi dell’Ufficio di Scopo, dalla pianificazione di una segnaletica integrata che recepisce lo standard da poco condiviso tra le Regioni Umbria e Lazio, all’ampio programma di coinvolgimento di tutte le scuole dei territori attraversati dal cammino di Francesco, dal titolo “Strada Maestra” e fortemente voluto dai Sindaci di Monterotondo e Poggio Mirteto. L’esperienza dell’Accordo di Programma per la Via di Francesco ha, infine, consentito una riflessione degli amministratori della Sabina sulla dimensione ottimale di un distretto turistico competitivo nel mercato globale e comportato la decisione di far confluire in un unico progetto gli enti aderenti all’Accordo con quelli aderenti al Contratto per il Fiume Tevere e dei comuni montani per la costituzione di una Destination Management Organization il cui progetto è stato presentato al bando della Regione Lazio con il coinvolgimento della Riserva Tevere-Farfa, della Diocesi di Sabina, di Confartigianato Rieti oltreché dalle associazioni che si occupano di outdoor, per un’offerta sempre più competitiva di questa porzione del Lazio ancora tutta da scoprire. La Via di Francesco, insomma, sembra essere riuscita nell’impresa di mettere tutti “d’Accordo”.
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