(di Roberto Pentuzzi) A “Casa Real” oggi è stato presentato il nuovo coach Alessandro Finelli, che ha accettato di scendere di categoria, dopo anni di serie A2, per raccogliere la sfida della Real Sebastiani Basket. Nell’occasione c’è stato il saluto del patron Roberto Pietropaoli al giornalista Valerio Pasquetti, che ha seguito la conferenza stampa dal Policlinico Gemelli, dove è ricoverato dopo un incidente in bicicletta. “Ti aspetto alle partite della Sebastiani prima possibile – ha detto Pietropaoli a Pasquetti – la sua passione per la pallacanestro è immensa e non deve fare certo 200 km in bicicletta per raggiungerci e lavorare ancora per il basket”.
Poi parole importanti per il nuovo allenatore. “Io dico 4 volte grazie a coach Finelli – ha dichiarato Roberto Pietropaoli – che dopo 29 anni di gestione di squadre di serie A ha accettato di allenare la nostra squadra, sono convinto che con lui riusciremo a fare un salto di qualità, non solo cestistico, ma anche umano e gestionale. Se vuoi diventare una società vincente, ti devi contornare di personaggi di livello come Finelli e Giuliani, la nostra società deve fare due passi in più, se vuole veramente crescere, una verso il general manager, una verso il nuovo allenatore”.
“Rieti è una città di basket e sono onorato è contento di esserne il coach – ha affermato Alessandro Finelli – mi ha colpito la visione che ha la società, con l’obiettivo di puntare verso la massima serie, per rivivere le gesta della Sebastiani. Queste parole scritte nel sito della Real Sebastiani, mi hanno veramente colpito. Siamo a Casa Real, che ritengo una struttura bellissima, costruita lo scorso anno in pochi giorni, con tutte le attrezzature, stile americano, dove potremo lavorare al meglio. Un altro segnale importante per me è stata la scelta di Giuliani di legarsi di nuovo a Rieti. Qui l’obiettivo è molto chiaro, vincere il campionato, questo è il motivo per cui è qui Giuliani, e per cui sono qui io, ma non bisogna solo riempirsi la bocca, le parole lasciano il tempo che trovano, bisogna passare al lavoro quotidiano, a cominciare dalla costruzione della nuova squadra, dopo 39 anni che faccio l’allenatore, ogni anno ho l’entusiasmo di costruire qualcosa di nuovo, e qui ci sono presupposti molto interessanti”.
Il general manager Alessandro Giuliani ha spiegato le motivazioni che hanno portato la società a scegliere Finelli. “L’obiettivo è ben chiaro a tutti, lo ripeto di nuovo a scanso di equivoci – ha dichiarato Alessandro Giuliani – il nuovo coach è qui per vincere e salire in A2, la scelta di Finelli è stata voluta proprio per le sue capacità tecniche e di saper gestire i giocatori. Ha allenato in diverse piazze con l’intento di vincere i campionati, ad esempio la Fortitudo Bologna, piuttosto che Scafati. Nei prossimi giorni chiuderemo lo staff tecnico con vice allenatore e preparatore atletico. Una nuova comunicazione è che Mauro Angelucci sarà il nuovo Team Manager, il suo ruolo sarà di mettere i giocatori nelle condizioni di pensare solo di giocare”.
Alla domanda ad Alessandro Finelli, quale sarà il lavoro per affrontare un campionato di serie B, diverso dalla serie A e che programmi di lavora ha, l’allenatore bolognese ha risposto così: “Nel 2009-2010 ho gestito una squadra con tutti giocatori italiani – il coach fa riferimento alla Fortitudo Bologna, squalificata e retrocessa d’ufficio in A dilettanti di allora – proprio quella esperienza mi ha fatto avere l’istinto di accettare questa sfida con obiettivo di vincere, anche Bologna ai tempi aveva l’intenzione di vincere subito e risalire nella categoria che le apparteneva, proprio come oggi Rieti. Quale è la ricetta? Costruire bene la squadra, Questo per me significa andare oltre le caratteristiche tecniche, vanno scelti gli uomini giusti e partiamo da Loschi e Ndoja, per seguire con Stanic e Ghersetti, gente che sa stare in certi contesti, è importante che non si pestino i piedi, ma che ognuno sappia cosa deve dare, poi non sarà banale la scelta degli under. Con il General Manager abbiamo idee chiare tra A e B ci sono differenze, ma la pallacanestro è una quello che fa la differenza è l’equilibrio, sia nei momenti buoni, e saranno tanti, sia quelli meno buoni”.
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©