(di Federico Ducco – da RietiLife Free Press) Da uno studio di Cittadinanzattiva è emerso che Rieti è il capoluogo del Lazio in cui si paga meno il servizio idrico. Frosinone è il più caro d’Italia. I dati, rilevati a giugno 2021, ipotizzano per una famiglia di 3 persone un consumo annuo di 192 metri cubi con una spesa media per il Lazio di 523 euro; spesa media di 355 euro per Rieti, 390 per Roma, 505 per Viterbo, 521 per Latina e 845 per Frosinone. Inoltre si è registrato un aumento delle tariffe rispetto all’anno precedente, del 3% per Rieti, del 3,2% per Roma, dell’1% per Viterbo, del 6,4% per Latina e dell’8,3% per Frosinone. Anche ipotizzando un consumo di 150 metri cubi, Rieti resta il capoluogo più economico con una spesa di 259 euro (301 euro per Roma, 385 per Viterbo, 414 per Latina e 598 per Frosinone). Importante anche il dato sulla dispersione, che su base regionale fa registrare il 53,1%.
Per quanto riguarda i territori, la rilevazione è stata effettuata sia per le città capoluogo che per il territorio provinciale e vede Rieti disperdere il 67,8% come capoluogo ed il 52,8% come provincia (Frosinone il 73,8% e l’80,1%, Latina 69,7% e il 74%, Roma 38,1% ed il 45,15% ed in fine Viterbo il 31,6% ed il 47,4%). Il giudizio sul servizio (voto da 1 a 10) è stato valutato su base regionale in 9 indicatori: 7,3 per continuità e regolarità del servizio, 6,47 per tempestività di informazione in caso interruzioni, 6,39 per qualità dell’acqua potabile, 5,89 per accessibilità e qualità del servizio clienti, 5,71 per rapporto tariffa/qualità, 5,69 per disponibilità di informazioni sulla presentazione di reclami, 5,21 per comprensibilità della bolletta, ancora 5,21 per gestione reclami e risoluzione controversie; la media delle valutazioni che ne deriva risulta sufficiente con 6,03.
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