Coldiretti Rieti lancia l’allarme per la ppresenza di cinghiali e fa un appello alla Riserva Laghi Lungo e Ripasottile sull’emergenza fauna selvatica, chiedendo un intervento urgente volto a potenziare in quell’area le attività di controllo numerico dei cinghiali con tutti i mezzi consentiti. Nelle scorse settimane i vertici della federazione provinciale di Coldiretti avevano incontrato anche il nuovo Prefetto di Rieti, Gennaro Capo, proprio per affrontare l’emergenza cinghiali, che sta mettendo a rischio la sicurezza stradale e danneggiando le coltivazioni. “Esprimiamo la nostra grande preoccupazione per la proliferazione di cinghiali nella Piana Reatina. La situazione negli ultimi anni è fuori controllo ed è ulteriormente peggiorata a causa della pandemia”. È l’appello del presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo.
Ingenti i danni agli agricoltori e c’è chi tra loro è stato costretto a convertire le piantagioni, soprattutto quelle di mais, abbandonando così alcune colture per evitare di essere continuamente presi d’assalto dall’invasione dei cinghiali, che puntualmente devastano e danneggiano i loro terreni e i raccolti. “I danni sono ingenti – spiega il direttore di Coldiretti Rieti e Roma, Giuseppe Casu – soprattutto alla produzione maidica, particolarmente importante in questo territorio. Danni che si verificano in un momento di estrema difficoltà delle aziende a causa della pandemia e della crescita esponenziale dei prezzi dei vegetali, destinati all’alimentazione del bestiame”. Disagi difficilmente sopportabili che rischiano di determinare reazioni di protesta altrettanto difficilmente gestibili. “Tale situazione si inserisce in un contesto particolarmente critico – aggiunge Casu – determinato dai recenti allagamenti verificatisi nella piana”.
Diventa quindi essenziale intervenire in tutti i modi possibili. “In particolare nell’area di competenza della Riserva Laghi Lungo e Ripasottile – conclude il presidente Risolo – è necessario potenziare le attività di controllo numerico dei cinghiali con tutti i mezzi consentiti. E’ importante scongiurare la possibilità che il disagio vissuto dalle imprese agricole, sfoci in forme di protesta difficilmente gestibili, se non si interverrà in maniera decisa”.
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