Il gup del tribunale di Rieti, Pierfrancesco De Angelis, ha accolto la richiesta dei pm Lorenzo Francia e Rocco Gustavo Maruotti e rinviato a giudizio Ottaviano Boni, unico imputato nel crollo della palazzina in cui sorgeva l’Hotel Roma, in pieno centro ad Amatrice, collassata a seguito del terremoto del 24 agosto 2016, e sotto le cui macerie persero la vita 7 persone. Secondo la tesi dell’accusa Boni, oggi 83enne, in qualità di progettista strutturale e direttore dei lavori all’hotel Roma, “non impediva l’utilizzo della struttura ricettiva e poi il crollo”. Lo scrive Agi.
I lavori, relativi alla ristrutturazione e all’esecuzione di una variante alla struttura dello storico hotel, furono eseguiti addirittura nel 1975. Per la tesi dei pm, Boni avrebbe compiuto delle azioni colpose commissive e omissive sia in fase progettuale che in fase esecutiva. Da qui l’accusa di omicidio colposo e disastro colposo. Nel corso della lunga fase preliminare dell’inchiesta, il consulente tecnico incaricato all’epoca dalla procura di Rieti per fare chiarezza sul crollo, l’ingegner Antonello Salvatori, evidenziò nella sua perizia che “l’edificio è collassato a causa di carenze e violazioni di legge sia in fase progettuale che esecutiva”. È stato evidenziato, infatti, che i pilastri del piano rialzato, sottodimensionati e non saldamente vincolati alle travi, sotto la spinta sismica, anche a causa della bassa resistenza del calcestruzzo, abbiano raggiunto il punto di rottura e siano crollati.
“Il terremoto di Amatrice è stato una vera e propria tragedia imprevedibile – ha commentato Corrado De Franceschi, responsabile della Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in incidenti mortali al quale si sono affidati i parenti di Alba Pazienti, una delle vittime del crollo dell’hotel Roma -. Oltre alla signora Alba, che purtroppo ha perso la vita, sono rimasti sotto le macerie anche i suoi nipoti Silvia ed Alessandro, con la fidanzata di quest’ultimo. Loro fortunatamente si sono salvati, ma le importanti lesioni fisiche che hanno subito a causa del crollo hanno richiesto vari interventi chirurgici e riabilitazione, per non parlare delle conseguenze psicologiche e della paura che ancora oggi non li abbandona. I familiari della signora Alba attendono ora di capire se la sua morte si sarebbe potuta evitare se si fosse rispettata la normativa antisismica”. Nel procedimento erano imputate altre persone, decedute poi durante la fase istruttoria. La prima udienza del provvedimento è stata calendarizzata al prossimo 14 ottobre. Lo riporta Agi.
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