I Carabinieri di Rieti, onorano la memoria di Raoul Angelini, giovane carabiniere che nacque il 14 dicembre 1923 a Terni, da Orlando e Lucia Fioravanti, al quale è intitolata la caserma di via De Juliis sede del Comando Provinciale. Durante la seconda guerra mondiale Raoul Angelini presta servizio come Carabiniere presso la Stazione di Rivodutri (RI) e dopo l’8 settembre, in un clima di generale confusione, viene ucciso per essere rimasto fedele al giuramento prestato.
Il 24 maggio 1944 si consegna alle autorità dopo che un bando assicurava l’impunità a coloro che si fossero presentati alle autorità militari. Il contesto è quello del drammatico sbandamento tra riorganizzazione dei vari schieramenti e rappresaglie, in uno dei momenti più duri attraversati dalla provincia. Da documenti ufficiali sappiamo che il 24 maggio riprese servizio presso la caserma di Rieti e, dopo essere stato arrestato, muore da eroe nel territorio di Morro Reatino rifiutandosi di tradire il giuramento prestato, dopo essere stato sottoposto a tremende sevizie. Barbaramente ucciso il 1° giugno successivo con una raffica di mitra alla testa mentre viene fatto camminare lungo un sentiero. Da alcuni documenti emergono le terrificanti torture inflitte ad un giovane Carabiniere non meglio identificato, ma si tratta probabilmente di Raoul Angelini: “… lo presero e lo fucilarono … prima tagliarono sotto i piedi con la baionetta, poi ci misero del sale … poi gli cavarono un occhio con la baionetta … lo straziarono …”. Il giovane Carabiniere Raoul Angelini, nonostante non sia stato decorato, nella memoria collettiva delle comunità del reatino e del ternano, è ricordato ancora oggi come un grande uomo che ha contribuito alla nascita della Repubblica Italiana e alla sua costituzione democratica.
Il Comando di Rieti è a lui intitolato e, per rendere ancora più forte il suo ricordo, oggi il Comandante Provinciale Colonnello Bruno Bellini, ha deciso di affiggere la fotografia dell’Eroe senza gloria al fianco della targa a lui dedicata, nell’ingresso della caserma.
Foto: Carabinieri ©