“Prendiamo atto, con profondo rammarico, del definitivo accorpamento della Camera di Commercio di Rieti con quella di Viterbo, un atto che avevamo contestato fin dal principio, avendo a fianco a noi soltanto alcune associazioni di categoria e rappresentanti del mondo del lavoro, nel silenzio di altre Istituzioni, a partire dalla Regione Lazio, che potevano e dovevano assumere iniziative di ben altro tenore” sono le parole del vicesindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi.
“Oggi – prosegue – che si scrive la parola fine sulla storia ultradecennale della Camera di Commercio di Rieti risuonano beffarde le parole pronunciate dagli esponenti del centrosinistra nel corso del Consiglio comunale straordinario che avevamo convocato all’inizio di questa vicenda proprio per opporci al processo di accorpamento. I consiglieri comunali sostenevano, infatti, che il Commissariamento non era affatto propedeutico all’accorpamento e ci accusarono di allarmismo: oggi i fatti ci danno tristemente ragione. Ne avremmo fatto volentieri a meno. Purtroppo, però, siamo qui a constatare che la Regione Lazio, ancora una volta, come fatto nel recente passato anche per altri organismi a partire dal Consorzio Industriale, sceglie la via dei Commissari e del depauperamento del territorio, in un momento in cui, in realtà, servirebbe l’esatto contrario, cioè investire e concedere ai territori spazi di rappresentanza e di lavoro. Dispiace che sia proprio uno stimato professionista reatino ad aver avuto l’ingrato compito di scrivere la parola fine sulla Camera di Commercio, Industria e Artigianato della Provincia di Rieti”.
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