“Le ultime prese di posizione di molti amministratori locali riguardo APS dimostrano che avevamo visto giusto, quando denunciavamo, oltre alla gestione opaca dell’azienda, proprio natura e ruolo della società stessa”: lo dice Sinistra Italiana Rieti.
“Dopo l’incremento delle tariffe delle utenze private e di quelle non domestiche, è arrivato il turno degli Enti Locali, che proprio ora stanno verificando l’aumento per le utenze pubbliche, comprese le scuole. Tutto questo era abbastanza prevedibile, tant’è che il rischio lo denunciammo, quasi isolati, al momento stesso della nascita di APS. Si preferì una SpA (per quanto a capitale totalmente pubblico, sempre di una società di diritto privato, si tratta) al rispetto dell’esito del Referendum. Eppure i precedenti c’erano, quali Acqua Latina e Talete, ma non si volle tenerne conto” dice Si.
“Adesso, dopo questa presa di coscienza, ci auguriamo che si apra un vero dibattito nella politica e nella società e si cominci ad avere il coraggio di dire che questo sistema di gestione non si adatta al nostro territorio. Potrà mai essere efficiente una società per azioni che gestisce il sistema idrico integrato in un territorio con una scarsa densità abitativa, sul quale insistono 73 comuni della provincia di Rieti che hanno 539 frazioni, e diversi altri comuni della Sabina Romana? E a quali costi potrà mai esserlo? È arrivato il momento di invertire la gestione privatistica, superando APS e bisogna farlo quanto prima per evitare che il ristoro sia gestito da una SpA, ma da un ente di diritto pubblico partecipato da tutti i Comuni della provincia a totale capitale pubblico, soggetto al controllo degli enti ed alla partecipazione democratica dei Consigli comunali, dei lavoratori e dei cittadini. È giunto altresì il momento che la Regione Lazio dia attuazione alla Legge regionale 5 del 2014 che prevede la ripubblicizzazione della gestione, l’individuazione degli ambiti idrografici, la salvaguardia dell’approvvigionamento idrico dei soggetti socialmente ed economicamente svantaggiati o residenti in zone territorialmente svantaggiate” conclude Sinistra italiana, Federazione provinciale di Rieti.
Foto: RietiLife ©
è una cosa vergognosa, ho una seconda casa cui non vado spesso e mi ritrovo a pagare una media trimestrale pari a circa 85.00 euro senza avere consumato acqua, e che dire la lettura contatori che mando sempre..? sono i costi fissi che fanno lievitare l’importo..