“Firmato l’Accordo quadro tra la Regione Lazio e le parti Sociali per la gestione delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi complessa di Frosinone e Rieti. La dotazione finanziaria destinata all’intervento è di oltre 28 milioni, suddivisi in 21 milioni per la mobilità in deroga e 7 alla CIGS per aree di crisi complessa”: così in una nota Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio
“La procedura per l’accesso alla mobilità in deroga è stata semplificata. La Direzione Regionale Istruzione, Formazione e Lavoro invierà le richieste al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Successivamente, la Direzione autorizza la concessione del trattamento di mobilità in deroga a favore dei lavoratori indicati negli elenchi allegati e trasmette all’INPS l’elenco delle autorizzazioni concesse ai fini della procedura di pagamento di competenza di quest’ultimo” continua.
“La Regione Lazio ha voluto dare nuovo corso agli aiuti a favore dei lavoratori delle aree di crisi complessa. In accordo con le Parti Sociali – spiega l’assessore al Lavoro, Formazione e Scuola, Claudio Di Berardino – abbiamo deciso di costruire un modello di accesso ai contribuiti più accessibile e che miri a velocizzare le tempistiche. Investiamo oltre 28 milioni di euro e è fondamentale che i lavoratori che si trovano in situazioni di difficoltà abbiano nel minor tempo possibile le risorse necessarie. Questo tipo di sostegno promuove parallelamente percorsi di politica attiva finalizzati al reinserimento occupazionale per dare le condizioni ai lavoratori di ripartire al meglio”.
In attuazione del Protocollo sulle Politiche attive del lavoro, sottoscritto in data 4 marzo 2021, le Parti concordano di sviluppare – entro il mese di maggio 2021 – un confronto volto a perfezionare e rendere operativa la misura di politica attiva dedicata ai beneficiari del trattamento di mobilità in deroga, operanti nelle aree di crisi complessa che nell’arco temporale di due anni raggiungano i requisiti pensionistici nonché le ulteriori misure previste dal citato Protocollo, a partire dalla formazione, utili al reinserimento lavorativo.
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