(di Giacomo Pasquetti) Inaugurata oggi al Palazzo Dosi-Delfini la mostra “Strada facendo. Il lungo viaggio del carro di Eretum“. Un reperto storico di immenso valore, il carro di Eretum, il principe sabino, torna finalmente al suo luogo di appartenenza dopo tanti anni. Restituito all’Italia dalla Danimarca, assieme a numerosi reperti della Tomba XI della necropoli di Colle del Forno, è protagonista assoluto dell’esposizione curata da Alessandro Betori, Francesca Licordari e Paola Refice.
Antonio D’Onofrio, presidente della Fondazione Varrone, ha fortemente sostenuto il ritorno del carro nella sua terra d’origine: “Questa mostra è eccezionale e un momento importante per la ripartenza; non solo per il suo valore territoriale, ma anche e soprattutto culturale. A causa della pandemia, molte iniziative della Fondazione sono saltate. Ma ora ripartiamo alla grande. Altri eventi sono in cantiere e ve li mostreremo presto”.
“Molti dei materiali esposti provengono da Copenaghen – spiega Licordari, curatrice della mostra – La professoressa Paola Santoro, studiosa dell’antica Tomba XI, si accorse che era stata già profanata. Da quel momento è partita la ricerca dei reperti in tutti i musei del mondo e, una volta rintracciati, è cominciata la battaglia per riaverli in Italia”.
Battaglia a cui ha partecipato anche il deputato Pd Fabio Melilli: “I lavori diplomatici sono cominciati col ministro Rutelli. Quello che abbiamo offerto al museo di Copenaghen per avere il carro indietro è notevole. E Rieti, capitale sabina, è la giusta prima tappa per dargli l’accoglienza che merita”.
Anche il presidente del museo nazionale romano, Stéphane Verger, è commosso: “È una forte emozione. Parlavo ogni anno al Louvre di questo materiale e ora, vedere tutti i reperti insieme, è un mito che diventa realtà. Porteremo a fine anno il corredo anche in una grande mostra a Roma e gli studi su di esso continueranno”.
Il percorso espositivo è affascinante, pregevole e degno dei preziosi reperti custoditi al suo interno. L’allestimento progettato da Daniele Carfagna avvince e proietta in un epoca passata, merito del percorso (articolato in tre sale dal tono minimale) e di una colonna sonora composta ad-hoc per l’evento. La mostra sarà aperta al pubblico a partire da domani, sabato 8 maggio, tutti i giorni dalle 17 alle 20 eccetto il lunedì. L’ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione sulla piattaforma eventbrite.
Foto: Riccardo Fabi ©