Prende il via dal Comune di Leonessa il progetto di Coldiretti Lazio, che punta ad un riequilibrio dei modelli di competitività nelle aree montane. Un percorso che consentirà di approfondire quelle che sono le necessità, le criticità e le opportunità di questi territori, in cui gli agricoltori saranno parte attiva. L’obiettivo è quello di mettere in campo le azioni necessarie a favorire lo sviluppo, anche attraverso il ripopolamento di queste aree e il turismo. Si è svolto online sulla pagina social della federazione regionale, il primo di una lunga serie di incontri: “Le aree montane: una ricchezza su cui puntare”, moderato dal direttore di Coldiretti Roma e Rieti, Giuseppe Casu, che ha visto la partecipazione del presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri e di Coldiretti Rieti, Alan Risolo, con il sindaco di Leonessa, Gianluca Gizzi, insieme ai consiglieri regionali, Fabio Refrigeri e Antonello Aurigemma.
“Lo spopolamento delle aree montane – ha spiegato in apertura dei lavori il direttore di Coldiretti Roma, Giuseppe Casu – nasce dal progressivamente sfaldamento del tessuto produttivo. L’obiettivo è quello di conservarlo e ricrearlo, attraverso il riconoscimento del lavoro dell’agricoltore sul territorio, ovvero la compensazione. Un lavoro di presidio che va abbinato ad un mercato più evoluto e al turismo. Crediamo che in un momento di grande criticità, come quello che stiamo vivendo, si possano trovare delle opportunità legate alla ripartenza. Se saremo capaci di coglierle, riusciremo a recuperare lo svantaggio determinato dalla pandemia”.
Una misura importante quella dell’indennità compensativa. I territori hanno rischiato di perdere una parte della dotazione finanziaria, che è stata ripristinata grazie all’emendamento presentato alla Regione Lazio dai consiglieri Fabio Refrigeri e Antonello Aurigemma, scongiurando così il taglio alla “Misura 13” del Piano di Sviluppo Rurale, quella relativa alle “indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad alti vincoli specifici”. Un taglio che avrebbe messo in difficoltà oltre 5000 aziende agricole di montagna, a cui sarebbero stati sottratti oltre 5 milioni di euro.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Leonessa, Gianluca Gizzi, per la scelta di Coldiretti di partire proprio dal suo Comune. Un Comune che porta ancora i segni del sisma, ma è pronto a lanciarsi in nuove sfide. “Abbiamo necessità di mantenere nella loro terra i nostri cittadini e di ripopolare queste aree. Siamo pronti a ripartire e ad accogliere i turisti”. E’ l’appello lanciato dal primo cittadino.
“Vivere in montagna – dice il presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo – significa lavorare con difficoltà oggettive, legate al clima e alla logistica. Tutto questo deve trovare una compensazione del reddito con delle dinamiche di mercato, che consentano di riconoscere il giusto prezzo al lavoro di montagna. Non possiamo permetterci di non cogliere le opportunità che arrivano dagli strumenti finanziati della Regione Lazio, che permettono di dare quella giusta ridistribuzione del reddito e restituire valore a questo territorio. Dobbiamo puntare ad un modello agroalimentare forte e al turismo, anche quello di prossimità, che proietterà territori difficili, come quello di Leonessa, o quelli dell’entroterra della provincia di Rieti, in una dimensione totalmente diversa”. Puntare sull’agricoltura e avere il coraggio di farlo anche nelle aree interne, nonostante questo richieda fatica e difficoltà.
Foto: RietiLife ©
Bene rilanciare l’agricoltura.
Ma è fondamentale rilanciare lo sci con il protegetto TSM.
E cosa ancora più importante è bloccare le installazione delle antenne 5G nei luoghi montani.
Non ci può essere salute e buona agricoltura se c’è inquinamento elettromagnetico