(di Giacomo Pasquetti – da RietiLife Free Press) Michele Casadei, uno dei più giovani presidenti di Federalberghi in Italia, è ospite nell’ultimo appuntamento de “La Rana nel Pozzo”, la trasmissione d’approfondimento condotta dal direttore di RietiLife, Emiliano Grillotti, disponibile sulle nostre piattaforme RietiLife Tv, Facebook e IGTV. Montaggio di Antonio Priori. Casadei commenta la stagione del Terminillo: “Dopo un’estate di per sé ottima, ci aspettavamo anche un inverno buono – afferma – Ma le chiusure hanno messo in difficoltà tutti”.
Danni economici importanti, dati alla mano, contando che gli alberghi sono passati da una richiesta del 95% al 12%. Per affrontare al meglio i prossimi mesi di pandemia, secondo il Presidente di Federalberghi, serve un Governo che comunichi anticipatamente le manovre che intende compiere: “I danni non arrivano solo dalla chiusura, ma anche dalla mancata programmazione. Gli alberghi organizzano le stagioni ogni due mesi e il timing per pianificare gli sforzi lavorativi è imprescindibile”.
Merito del Presidente Draghi, quindi, è quello di aver avuto il coraggio di compiere scelte ben chiare e questo permetterà a tutto il settore della ristorazione di muoversi di conseguenza. Inadeguato, per Casadei, il piano ristori: “Non è il ristoro la soluzione, serve la capacità di ripartire. Come? Investendo nelle strutture. Lo Stato deve supportare e fornire garanzie nell’accesso al credito per avere finanziamenti”. Fondamentale anche essere uniti. Per andare avanti in questo momento difficile, “occorre fare fronte comune in tutto il settore del turismo”, mettendo da parte le piccole divergenze per “rivalutare quel che di prezioso abbiamo nella nostra provincia. Fiera del Peperoncino, Cammino di Francesco e Coppa Carotti sono solo un esempio. Serve sedersi e parlare, evitando la segmentazione del prodotto turistico”.
Rimangono dubbi sull’estate, troppo legata ad un piano vaccini che stenta a decollare e “serve proprio il vaccino per far sentire le persone al sicuro, per farle spostare in tranquillità”. Tuttavia non mancano nuovi progetti per il Terminillo, come il tanto discusso TSM2 che porterà sulla montagna 17 nuovi impianti di risalita, 37 chilometri di piste da sci, rifugi e altre opere: “È un piano solido, fatto da professionisti della Regione Lazio. A chi è contrario, ricordo che il territorio va goduto da tutti, me per farlo serve lavorarci ed investirci. Temo, però, che il TSM2 non si concretizzerà prima di due anni”.
Foto: Riccardo FABI ©