La strategia della Regione per sostenere la ricerca e promuovere la crescita dei giovani talenti degli atenei del territorio, in collaborazione con il mondo produttivo laziale, in un’ottica di beneficio reciproco. Questo il cuore dell’evento “Ricerca e talento: un nuovo modello di sviluppo per il Lazio del futuro” che si è tenuto ieri nell’Aula Magna di Sapienza Università di Roma, durante il quale sono stati presentati i vincitori del bando “Progetti per Gruppi di ricerca 2020” ed è stato illustrato il nuovo bando per i Dottorati industriali.
All’incontro hanno partecipato, oltre al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, la rettrice di Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni, il rettore dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e presidente del Crul (Comitato Regionale di coordinamento delle Università del Lazio), Giovanni Betta, il presidente di Unindustria, Angelo Camilli, e l’assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione della Regione Lazio, Paolo Orneli.
Questo il dettaglio delle misure che sono state presentate:
1) I vincitori del bando Progetti per Gruppi di ricerca 2020
Si tratta di un intervento – finanziato con 20 milioni di euro – nato con l’obiettivo di valorizzare il capitale umano del mondo della ricerca del Lazio e il loro lavoro, coinvolgendo figure come ricercatori, assegnisti di ricerca e borsisti e promuovendo la nascita di progetti di team interdisciplinari e che trovino rapidamente applicazioni industriali pratiche.
I beneficiari della misura sono organismi di ricerca e diffusione della conoscenza (OdR) – ovvero Università, Fondazioni, Consorzi di ricerca, Istituti e Centri di Ricerca, Organismi di studio, museali e di cura – con sede nel Lazio, singoli o in forma aggregata. I progetti ammissibili a finanziamento dovevano riguardare le aree di specializzazione intelligente – Smart Specialization Strategy (S3) – della Regione Lazio ed essere di potenziale interesse per le imprese del Lazio (ossia queste devono essere interessate a partecipare al successivo completamento dello sviluppo della ricerca o innovazione). I progetti dovranno essere realizzati da un gruppo di ricerca composto da almeno 4 persone fisiche appartenenti ad almeno 2 diversi OdR, potranno ottenere fino a un massimo di 150.000 € (elemento importante, almeno il 70% delle spese finanziabili devono essere destinate al personale, ossia ai ricercatori, purché questi siano in larga parte neoassunti) e dovranno essere realizzati entro 24 mesi dalla data di concessione del contributo.
Importanti i Numeri del Bando: il totale dei progetti che verranno sostenuti è 134, che coinvolgeranno 1.127 tra ricercatori (733), assegnisti di ricerca (296), borsisti di ricerca (65) e 33 tra collaboratori, laureati, dottori di ricerca e post dottorati. Per questa 2a edizione sono stati sostanzialmente raddoppiati i numeri rispetto alla precedente (nella 1° edizione sono stati infatti finanziati, con oltre 10 milioni di euro, 75 progetti, coinvolgendo 563 partecipanti).
In tutto sono stati coinvolti, per quanto riguarda gli enti di ricerca, 2 Consorzi di ricerca, 6 Fondazioni, 9 Istituti e Centri di Ricerca, 11 Università e 2 Organismi di studio, museali e di cura.
2) Il nuovo Avviso pubblico “Dottorati industriali”
Si tratta della seconda edizione di questo bando (il cui nome completo è “Dottorati di innovazione per le imprese e per la PA”)
La prima edizione, dell’anno scorso, ha contribuito al finanziamento (con una quota che va dal 50% al 70% della spesa) di 100 borse di studio per altrettanti dottorati, pensati per dare vita a percorsi di alta specializzazione, molto innovativi, coerenti con la S3 regionale e con un programma formativo da realizzare in collaborazione con il mondo delle imprese, contribuendo a favorire la permanenza dei dottori di ricerca in una Regione che investe molte risorse per l’istruzione di qualità. Il bando era finanziato con 4.350.000 mila euro. E ha coinvolto 11 Università statali e non statali del Lazio (La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre, Tuscia, Cassino e Lazio Meridionale, Lumsa, Niccolò Cusano, Cattolica del Sacro Cuore, Luiss-Guido Carli, Campus Bio-Medico e Roma “Foro Italico”), con i progetti vincitori che, in quasi 2/3 dei casi, avevano un profilo internazionale (almeno un trimestre all’estero). Molto importante la risposta da parte delle imprese: i percorsi di dottorato vedono infatti la partecipazione di Pmi, grandi imprese, enti pubblici (tra cui il Cnr, l’Enea, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Istituto Superiore di Sanità) e fondazioni del territorio laziale.
Lo spirito e l’impostazione di base della seconda edizione presentata oggi sono in continuità con quella precedente anche se stavolta si punta a finanziare 10 dottorati in più (arrivando dunque a 110), con un impegno finanziario di 5.050.000 €. Ma questa edizione introduce una importante novità: I’avviso consente infatti di attivare due tipologie distinte di dottorati di innovazione: in collaborazione con le imprese e, questa la novità di rilievo, con la Pubblica Amministrazione regionale.
Per quanto riguarda questa seconda nuova tipologia di dottorati, attuata in via sperimentale e cui sono stati destinati 700.000 euro, i percorsi di dottorato dovranno essere attivati dalle Università in partnership con la stessa Regione Lazio (Direzioni Generali regionali o altre strutture della Regione). In questo caso la sovvenzione della Regione Lazio sull’importo complessivo di una borsa triennale coprirà il 100% dell’importo e saranno finanziate fino a 10 borse di Dottorato incentrate principalmente sulle tematiche della transizione digitale ed ecologica e sui temi dell’innovazione sociale di particolare interesse per l’Amministrazione Regionale e delle sue strutture controllate, nell’ottica di migliorare la qualità dei propri servizi.
Per tutte e due le tipologie di dottorati, sarà possibile che parte del percorso di dottorato sia svolto all’estero per un periodo da 3 a 6 mesi. Quanto ai destinatari dell’intervento, questi sono, come per il bando precedente, giovani laureati che abbiano conseguito il titolo di studio da non oltre 5 anni, alla data della pubblicazione del bando, inoccupati o disoccupati, residenti o domiciliati nella Regione Lazio al momento dell’avvio del dottorato, che abbiano le competenze e i requisiti per l’accesso ai dottorati.
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