Il turismo nel Reatino a picco con la pandemia ma salgono richieste di affitto e vendite di seconde case

in Cronaca 02/04/2021 12:21

(di Federico Ducco – da RietiLife Free Press) La settimana che anticipa il weekend di Pasqua prima della pandemia rappresentava una sorta di prova generale per il turismo in vista dell’estate. Ma a riportare tutti alla dura realtà arriva impietoso l’aggiornamento del report “Arrivi turisti – fonte Regione Lazio” che riporta la descrizione degli arrivi dei turisti nel Lazio per provincia di arrivo e area di provenienza, e si basa sui dati registrati dal Sistema Informativo Radar ed è aggiornato in modo tempestivo. I dati raccolti con il sistema Radar vengono regolarmente inviati all’Istat, che li pubblica dopo averli certificati e consolidati.

Secondo il report, nel 2020 a Rieti hanno alloggiato appena 34 mila turisti (definiti “arrivi”) che tradotto significa circa 20 mila in meno rispetto al 2019. Un calo, quello registrato da Radar, del 36,8%, nell’anno in cui il mondo è stato travolto dalla pandemia. Se dall’estero sono arrivate appena 3 mila persone (vale a dire un -73,4% rispetto al 2019), gli arrivi dall’Italia sono stati circa 31 mila (-26,9% rispetto all’anno precedente). “Entrando nel dettaglio – spiega Francesco Peluso, ideatore, componente di Ridata e ideatore del sito Openrieti.medium.com – è facile constatare come gli arrivi siano stati fortemente condizionati dai periodi di lockdown nazionale e regionale, nonché dalle limitazioni imposte alla circolazione, soprattutto quella tra regioni. Da questo quadro sono naturalmente esclusi coloro che sono transitati per la tradizionale gita della domenica e i possessori di una seconda casa a Rieti, in provincia o sul Terminillo”. E a proposito di Terminillo in questi giorni si registra una notevole richiesta di case in affitto che fanno sperare in un altro pienone per la prossima estate. “Non solo – spiegano le agenzie immobiliari reatine – ma abbiamo registrato anche un notevole aumento delle vendite di immobili come non accadeva dagli anni 80”. Insomma il rilancio della stazione montana sembra ben avviato. Pandemia permettendo, naturalmente.