La ristorazione reatina è in ginocchio, “ma solo briciole dal decreto sostegni”

(di Federico Ducco – da RietiLife Free Press) Il settore della ristorazione, tra i più penalizzati dalla pandemia da Covid-19, boccia il decreto “Sostegni”. A spiegare i motivi è Raniero Albanesi, responsabile per Rieti e Lazio di Mio Italia (Movimento Imprese Ospitalità che unisce tutte le imprese del settore HoReCa).

“Il premier Draghi ci deve dimostrare che le sue non sono solo chiacchiere; infatti, se è vero che questa elemosina è derivante da decisioni e azioni intraprese dal precedente governo, ci deve far vedere con i fatti la sua azione immediata per il varo di un nuovo scostamento di bilancio; poiché – spiega Albanesi –, gli importi economici destinati alle imprese in profonda crisi sono assolutamente insufficienti”. Per Albanesi “si deve garantire la copertura dei costi fissi ma che le aziende si sono trovate a pagare anche stando chiuse. È passato un anno da quando si diceva che un’azienda per definirsi sana avrebbe dovuto reggere almeno due mesi di chiusura, ebbene, oggi siamo oltre gli 8 mesi, e ciò rivela che gli unici “resilienti”, al di là degli slogan politici, sono propri gli imprenditori e le imprenditrici che rappresentano le aziende che le miopi politiche economiche stanno distruggendo, aziende che sono la spina dorsale economica e culturale del Paese Italia, e che, di conseguenza, vanno sostenuto come si deve, e non compensate con un mero contentino”.

Anche il presidente di Mio Italia, Paolo Bianchini, sottolinea come “serva un nuovo scostamento di bilancio in Parlamento in quanto la manciata di euro, pari al 5% delle perdite del 2020, prevista per il comparto ospitalità a tavola, è qualcosa di simile a una elemosina di Stato, e non è sufficiente a fermare lo stillicidio di fallimenti e sfratti all’interno di un settore che vale il 30% del Pil”.

Foto: RietiLife ©

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