(r.l.) Potrò esser vaccinata, per mettere me e i miei alunni in sicurezza? La domanda se la pone una docente reatina, che sceglie di raccontare la sua storia a RietiLife: “Sono un’insegnante di scuola primaria di un istituto comprensivo cittadino – scrive – esclusi dieci giorni di quarantena che ho dovuto osservare (un mio alunno è risultato positivo al Covid-19), ho svolto il mio lavoro in presenza dallo scorso settembre fino a quando, qualche giorno fa, il Lazio è diventato zona rossa”.
“Negli ultimi giorni – entra nel vivo della questione – alla maggior parte delle mie colleghe è stata somministrata la prima dose del vaccino AstraZeneca. A me questo vaccino è stato sconsigliato dal medico di base in quanto soggetto allergico. Non ho però alternative: Pfizer è destinato solo a categorie specifiche attribuite dal piano regionale. Chiedo alla Asl Rieti (che dovrebbe aver ricevuto segnalazioni dai medici circa i soggetti che non possono ricevere l’AstraZeneca) cosa dovrei fare io, insegnante in presenza con 22 alunni, per lavorare in sicurezza, per essere vaccinata?”.
Foto: RietiLife ©
Dispiace dirlo, ma gli insegnanti hanno dato davvero il peggio in questi 13 mesi di epidemia: a Rieti la mortalità 2020 è stata nella media degli ultimi 10 anni ma tutti i docenti, anche di soli 45 anni, pensano unicamente a vaccinarsi, impauriti, indossano alcuni persino il plexiglas…ma cosa vogliono insegnare agli alunni? Ad aver paura di vivere? A voler rinunciare alla vita temendo la morte per un virus che uccide ad una età media di 83 anni? Vivere nella paura è come morire.
Un insegnante impaurito dal covid è un pessimo esempio per i giovani. Non merita il ruolo stipendiato che ha.