Sostenere l’avvio di startup innovative nel settore della Space Economy per favorire la diffusione di conoscenze e l’applicazione di tecnologie di derivazione spaziale in altri ambiti di attività e viceversa. Questo lo scopo del nuova call del programma di incubazione Esa Bic Lazio, cofinanziato dalla Regione Lazio e dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), che è stato presentato oggi allo Spazio Rossellini di Roma dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-Up e Innovazione della Regione Lazio, Paolo Orneli, nel corso dell’evento “Spazio agli Innovatori”, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ed Elodie Viau, direttrice per le Telecomunicazioni dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e responsabile del Centro Europeo per le Applicazioni Spaziali e le Telecomunicazioni.
L’avviso stanzia 1.000.000 di euro per il periodo 2021-2023 al fine di supportare fino a 20 progetti imprenditoriali di startup nell’ambito della new space economy, stimolando la nascita e lo sviluppo di progetti che applichino conoscenze e tecnologie di derivazione spaziale in altri settori di attività o, in senso opposto, applichino nel settore spaziale tecnologie innovative sviluppate per quello terrestre.
Questa nuova edizione della call Esa Bic Lazio – un’iniziativa nata dalla collaborazione istituzionale della Regione Lazio e della sua controllata Lazio Innova con l’Esa e l’Asi – ha visto quest’anno raddoppiare la cifra stanziata (nelle due precedenti edizioni era di 500.000 euro) anche in ragione degli esiti positivi delle passate attività. Dal 2016 in avanti, infatti, nel quadro del programma Esa Bic Lazio sono stati supportati 41 progetti imprenditoriali, che hanno portato 21 imprese a essere oggi sul mercato (con ricavi totali annui nel 2019 di oltre 7 milioni di euro), mentre 10 sono attualmente incubate nello Spazio Attivo di Lazio Innova del Tecnopolo Tiburtino.
La nuova call si rivolge, come tutto il programma Esa Bic Lazio in generale, ad aspiranti imprenditori, ricercatori, professori universitari, personale tecnico degli organismi di ricerca o delle università e alle giovani imprese in fase di startup.
A ogni progetto selezionato potranno essere assegnati fino a un massimo di 50.000 € per i costi legati alla fase di prototipazione, sviluppo del nuovo prodotto e servizio e per la tutela della proprietà intellettuale.
I progetti selezionati verranno incubati per 2 anni, presso lo Spazio Attivo Roma Tecnopolo e avranno il supporto tecnico degli esperti Esa e Asi e quello imprenditoriale di Lazio Innova. Per quanto riguarda i termini di presentazione delle domande, queste potranno essere presentate secondo un calendario annuale di scadenze periodiche consultabili sul sito di Lazio Innova (www.lazioinnova.it) fino a esaurimento dei fondi.
Oltre alla presentazione della call, durante l’evento si è tenuta anche la panel discussion “Start-up, innovazione, ricerca: l’eccellenza si fa valore” alla quale hanno partecipato: Nicola Tasco, presidente di Lazio Innova, Angelo Cavallo, direttore dell’Osservatorio Space Economy POLIMI, Cristina Leone, presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio, Paolo Bellomi, senior vice president di Avio SpA, Walter Pecorella, Cto – Responsabile Ricerca Co-finanziata, Thales Alenia Space Italia, Federica Mastracci, responsabile dell’Unità Drone Solutions, Linea di Business Geo-Informazione Telespazio (joint venture tra Leonardo e Thales), Gianluca Dettori, Fondo VC Primo Space e Anilkumar Dave, Open Innovation Advisor – Agenzia Spaziale Italiana.
Il settore aerospaziale è uno dei punti di forza del Lazio; è composto da università e centri di ricerca di fama mondiale, grandi imprese e unità produttive di proprietà di gruppi internazionali, ma anche da Pmi in grado di fornire componenti, servizi e supporto tecnico/industriale. Ne fanno parte: circa 250 aziende tra grandi, piccole e medie imprese con circa 23.500 addetti – molte delle quali danno vita al Distretto Tecnologico dell’Aerospazio laziale (Dta Lazio), uno dei soci fondatori del Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio (Ctna) – e con un fatturato annuo di oltre 5 miliardi (di cui 2,2 miliardi destinati all’export), 10 primari organismi di ricerca, 5 università con 4 facoltà di ingegneria, 12 dipartimenti e circa 30 programmi universitari di formazione superiore, 3.000 tra professori universitari, ricercatori e altri specialisti coinvolti in attività di ricerca.
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