(ch.di.) Il primo Dpcm del Governo Draghi sarà varato a breve: in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, renderà la Pasqua, per la seconda volta, blindata, rimanendo vigente fino al giorno dopo Pasquetta. Certo, manca il confronto con il Cts e le Regioni con le ventuali osservazioni che verranno fatte a breve, ma le norme sono state scritte e salvo qualche variazione, sono pronte. Così, i provvedimenti previsti da Draghi sostituiranno e integreranno quelli del premier uscente Conte. I contagi continuano a preoccupare e il Governo ha pensato, con largo anticipo rispetto alla scadenza, alle nuove misure con cui l’Italia – che resta col sistema a tre colori, giallo, arancione e rosso – si confronterà nel prossimo mese.
Rigore e attenzione massima è la linea del Governo. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 anche se sparisce la misura – citata nel precedente documento, secondo cui “con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”. Nella bozza del nuovo provvedimento restano comunque “vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose”. Inoltre “restano sospesi gli eventi – si legge nella bozza – che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”.
Restano chiuse palestre e piscine e, novità, nelle zone rosse saranno sospese le attività inerenti servizi alla persona” come barbieri e parrucchieri. Sale giochi, scommesse e parchi divertimento restano chiusi. Bar e ristoranti ancora chiusi dopo le 18: “Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle ore 18.00. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le ore 18.00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati”.
Niente riapertura degli impianti sciistici il 5 marzo e stagione conclusa: restano chiusi gli impianti nei comprensori sciistici fino al 6 aprile. Gli impianti “possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale”.
Riparte, però, la cultura, il 27 marzo, giornata mondiale del Teatro: cinema e teatri riprendono. “A decorrere dal 27 marzo 2021, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi” si legge. E in attesa di un nuovo protocollo, caldeggiato dal Dpcm, viene spiegato che musei e luoghi della cultura aperti in zona gialla non solo dal lunedì al venerdì, come già accade, ma anche il sabato e i giorni festivi a condizione che l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo.
“Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui alla presente lettera” è chiarito nel nuovo Dpcm.
Capitolo scuola: “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza”. La scuola resta in presenza per gli alunni dell’infanzia, delle elementari e delle medie.
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