(di Christian Diociaiuti – da RietiLife Free Press) Il caso della Taverna dei Fabri (leggi qui) riaccende la preoccupazione per le sorti delle attività commerciali – non solo ristorative – della città. “Le stime? È che tutto dipende dalle misure che prenderà il Governo, se bloccherà ancora i licenziamenti in scadenza al 30 marzo, così come gli sfratti e se darà qualche aiuto, come i ristori per affitti. Le nostre previsioni, comunque, dicono 30% di chiusure a fine marzo per quel che riguarda a città”: numeri impietosi che il numero uno di Confcommercio Lazio Nord, Leonardo Tosti, scandisce preoccupato.
“Se non c’è una proroga si fa tutto ancor più complicato – continua Tosti – alla gente, in questo momento difficile, chiediamo di incominciare a spendere nei negozi. E poi basta smart working, è deleterio per bar e ristoranti e per tutte le altre tipologie di commercio. Ho una fede smisurata in Draghi e nel suo Governo – afferma Tosti, presidente dei commercianti e titolare di una storica catena di negozi di abbigliamento in città – io credo che ce la faremo. Ma servono decisioni immediate. Ci dicono di stare chiusi, ma devono darci anche ristori immediati”.
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