Appuntamento con la rubrica “Nature”, questa volta pubblichiamo lo scatto di Alfredo Cristallini che ci porta nella splendida cornice dei Monti della Laga alla scoperta di un bellissimo esemplare di Cervo.
I Monti della Laga sono il quinto massiccio montuoso per altezza dell’Appennino continentale, nonché il rilievo arenaceo più elevato dell’Appennino, posti nell’appennino centrale abruzzese, a cavallo di Abruzzo (provincia dell’Aquila e Teramo), Lazio (provincia di Rieti) e Marche (provincia di Ascoli Piceno): il territorio rientra all’interno del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e all’interno della Comunità montana della Laga, la Comunità montana del Velino e la Comunità montana del Tronto.
E’ un territorio cerniera tra la regione euro-siberiana e quella mediterranea, in cui si localizza la montagna più elevata dell’Appennino che racchiude l’unico ghiacciaio dell’Europa meridionale.
La posizione geografica, l’altezza raggiunta dalle montagne, nonché la differente geologia dei rilievi: calcari e dolomie sul Gran Sasso e sui Monti Gemelli, arenarie e marne sui Monti della Laga, determinano una straordinaria ricchezza di specie animali e vegetali, nonché una varietà di ecosistemi e paesaggi davvero unica.
I Monti della Laga, anche nel loro versante laziale, offrono rifugio a una fauna ancora ricca e varia. Come la coppia di aquila reale che nidifica sulle pareti del monte Gorzano, la vetta più alta della regione. Tra gli altri rapaci presenti sono il lanario, il biancone, il falco pellegrino. Anche il gufo reale ha il suo nido sulle pareti rocciose, mentre altri strigiformi come l’allocco e il gufo comune prediligono il bosco. Ricchissima la fauna a insetti e altri invertebrati. I mammiferi comprendono specie tra le più famose e vistose, data la contiguità con l’Appennino abruzzese: tra gli altri sono presenti camosci, cervi, caprioli, lupi e – avvistati più sporadicamente – orsi e linci. A monte del minuscolo borgo di Poggio d’Api, i piccoli laghi Secco (o Nero) e della Selva ospitano le uniche popolazioni dell’Italia centrale sia del tritone alpestre che della rana temporaria, oltre ad altri anfibi quali il tritone crestato e il punteggiato. Nelle grotte scavate nella roccia lungo le forre dei torrenti vive il delicato geotritone italiano.
Foto: Alfredo CRISTALLINI ©