(r.l.) “Siamo arrabbiatissimi. Queste sono decisioni prese da dilettanti allo sbaraglio. Chiudere la sera per la mattina? Prima ci hanno detto che in zona gialla si poteva aprire, e poi stoppi tutto a poche ore? Ma come si fa. Questo ci distrugge ancora di più”. È lo sfogo di un operatore del Terminillo: la montagna reatina era pronta per l’apertura delle attività sciistiche prevista domani, dopo mesi di chiusura: attività ma anche alberghi erano pronte a respirare. Si prevedevano almeno due mesi di lavoro per tamponare quanto perso in questa stagione di blocco totale causa covid. Ma a poche ore ecco il parere negativo del Cts e la firma di un’ordinanza di Speranza. Preoccupano le varianti (leggi).
Gli operatori, in tutti i settori, hanno investito in questi giorni per garantire la ripresa. Si dovranno anche restituire tanti soldi delle prenotazioni. Ad esempio la Scuola Sci Terminillo aveva, senza alcun obbligo, eseguito i tamponi su tutti i maestri: “Una spesa di 1.000 euro, per carità, per qualcosa che non era obbligatorio. Ma per il bene nostro e della clientela. Senza contare le assunzioni, ad esempio in segreteria. E poi loro cosa fanno? Chiudono tutto alle 19, a poche ore dall’apertura? Non si può giocare con le categorie. Per rimettere in moto questa macchina è oltre una settimana che stiamo lavorando giorno e notte”.
Alla rabbia del settore, da nord a sud, dalle Alpi all’Appennino, c’è la replica del Ministero: “Il Governo si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori”.
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