I funerali di Franco Marini ci saranno giovedì. Morto oggi a Roma a 87 anni a Villa Mafalda, dove era ricoverato, politico di lungo corso ed esperienza, ex sindacalista Cisl, Ministro del Lavoro e Presidente del Senato, Marini era da poco stato dimesso dal De Lellis dopo il covid che l’aveva colpito a fine 2020. Marini, originario dell’Abruzzo, si era trasferito da piccolo a Rieti con il papà, operaio della Viscosa. Città che non ha mai abbandonato e dove risiedeva. Giovedì 11 febbraio alle ore 11 i funerali a San Roberto Bellarmino a Roma, quartiere Parioli, piazza Ungheria. La cerimonia sarà in forma strettamente privata e sarà officiata dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili. Domani, mercoledì, sarà invece aperta, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, la camera ardente presso la casa di cura romana Villa Mafalda.
Sulla morte di Franco Marini tante le reazioni (leggi) della politica reatina e non solo. Dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, un ricordo e un ritratto: “La morte di Franco Marini mi addolora profondamente. Rivolgo un pensiero di grande vicinanza ai familiari e a quanti hanno condiviso con lui percorsi di vita e ideali. Franco Marini – dice Mattarella – è stato un eminente esponente della Repubblica. Espressione del mondo del lavoro portò le istanze dei lavoratori italiani sino alla più alta carica alla quale venne eletto, quella di Presidente del Senato. Apparteneva alla schiera di quanti hanno saputo trasfondere nelle istituzioni la passione e il valore di aspirazioni autentiche maturate fra la gente. Non dimenticò mai – sono le parole di Mattarella – le battaglie sociali che hanno costantemente caratterizzato la sua vita. In essa possiamo leggere l’ansia di riscatto delle popolazioni delle periferie del Paese, il contributo alla modernizzazione dell’Italia nel segno del progresso, la rigorosa testimonianza di chi poneva i principi del cattolicesimo democratico al servizio della crescita, della coesione e della giustizia sociale. Dalla Cisl alle istituzioni, da Ministro del Lavoro poi nel Parlamento, poi nella responsabilità di Segretario del Partito Popolare Italiano: il suo contributo, in una fase di transizione della società italiana, è sempre stato connotato dalla intransigente difesa delle ragioni dei più deboli e della libertà dei corpi sociali nel quadro della Costituzione: credeva fermamente nella loro funzione. È stato esempio di un impegno politico onesto e autentico”.
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