(di Emiliano Grillotti) Il 15 dicembre il “Presidente” Benedetto Mancini è piaciuto davvero a tutti! Ma tutti tutti, nessuno escluso. O meglio, quasi a tutti. Ha “comprato” giocatori, ha “fatto” mercato, ha “parlato” alla squadra etc: ha fatto il Presidente del Rieti a tutti gli effetti insomma (in realtà già lo stava facendo da ottobre). Il tutto con i soldi degli altri però. Di Riccardo Curci appunto. “Scuccimarra non lo “abbiamo” preso perché il ragazzo non era convinto del progetto Rieti Calcio, avevamo raggiunto l’accordo economico ma non era sereno. Chi partecipa al progetto F.C Rieti Calcio (!) deve essere no convinto, di più, come lo sono tutti i dirigenti che in questo momento sono coinvolti. E quindi un giocatore che viene e mette in dubbio la serietà e del lavoro fatto secondo me non è da Rieti. Io sono sempre molto chiaro”. Applausi per Scuccimarra ci verrebbe da dire, un po’ meno per altri.
Il buon Benedetto continua però, sempre con i soldi degli altri: “Metteremo mano alla rosa, Aquilanti sicuramente firmerà e lo metteremo a disposizione di mister Campolo. Stiamo pensando all’attacco, un profilo importante, ho incontrato in Bulgaria diversi giocatori, dei professionisti”.
“Il mio progetto, anzi nostro, punterà molto sui giovani, punteremo sul settore giovanile in modo che diventeranno professionisti. Una città come Rieti ha bisogno si di un progetto tecnico calcistico ma a latere, e non in secondo piano, c’è un progetto sociale, sulla medicina dello sport. Andremo sulla provincia ma non a prendere i ragazzi, voglio unire la provincia e far crescere la provincia. Voglio che i bambini diventino professionisti. Voglio fare un centro medico, un centro internazionale, studi medici, centro congressi, ristoranti: ecco farò una ‘Casa Rieti‘ con campi da calcio palestre foresteria. È un progetto per la città di Rieti. E’ ovvio io sono il presidente ma il progetto non è di Benedetto Mancini ma rimarrà a Rieti. Voglio sia chiara questa cosa. Porterò professionisti ma si sa il professionismo è molto selettivo e io porterò chi ha fatto professionismo. Progetto aperto alla città, ho già parlato con molti professionisti del posto. Ogni cittadino farà diagnosi, riabilitazione proprio accanto ai loro idoli che la domenica scenderanno in campo”. La famiglia vivrà lo Stadio e il centro sportivo” – continuava Benedetto in una nota trasmissione reatina.
“Fabrizio De Micheli sarà il direttore generale, viene dall’ingegneria ma è amante del calcio, sa gestire. Sarà uno staff importante, Gianfranco Mannarelli direttore tecnico, Riccardo Ronca team manager, Dino Pezzotti andrà nell’area delle giovanili che come responsabile avrà un grande ex calciatore professionista, lo annuncerò a breve. Professor Miele preparatore atletico, il tattico Alessandro Nuccorini già alla Roma e alla Lazio e poi Fabrizio Ziroli farà il magazziniere, quello che c’è non basta. Poi mio figlio mi aiuterà. Sarò un presidente tifoso”.
Sempre il 15 dicembre diceva: “A giorni si chiuderà, è tutto in discesa, le ombre spariranno e ci saranno solo raggi di sole”. Il closing a Natale? Ma no, molti giorni prima…
La tragicommedia continua fino ad arrivare “ai giorni nostri”. Con le bugie finali, con i finti bonifici, con le finte promesse e con l’arrampicamento sugli specchi finalizzati all’estrema e comica voglia di uscirne pulito da salvatore della Patria spiattellando pubblicamente cifre e numeri che denotano una scarsa professionalità e una totale mancanza di stile.
E si, perché il giochetto è oramai abbastanza chiaro: c’è una società intermedia di calcio (Serie D, Serie C ma anche a Parma e Palermo ne sanno qualcosa…) in difficoltà magari in una piazza relativamente tranquilla, come la nostra, il proprietario vuole vendere ad ogni costo ed ecco apparire i professionisti del campo: si avvicinano, si fanno grandi agli occhi dei giocatori, imboniscono i tifosi scrivendo e promettendo grandi traguardi sui loro gruppi social, si fanno amica la stampa (non tutta per fortuna sta al gioco), praticamente si insinuano piano piano come chi occupa abusivamente le case e poi al momento dell’atto finale cercano di “comprare” senza soldi la società (anche piena di debiti, non fa niente tanto non verranno mai pagati) per poi magari portarla o al fallimento o altrove, ma solo e soltanto dopo aver tratto un discreto guadagno e lucro. Tutto ciò alle spalle di tutti, soprattutto di quelli che con il calcio ci vivono (leggi la nota della squadra e staff). Dopodiché? Beh, dopodiché si cerca un’altra situazione simile e si ricomincia daccapo. Sia ben chiaro, questa è una ricostruzione che si può tranquillamente verificare googlando in piena tranquillità perché l’Italia calcistica è piena questi casi. Sia altresì ben chiaro che sicuramente questo gioco non è ciò che voleva fare Mancini a Rieti che anzi, venuto con buoni propositi, ha scoperto soltanto all’atto finale che la società è indebitata.
Ennesima sòla dunque, terza in tre anni, ma forse la più “scenografica”, la più coinvolgente e illusoria: “Grazie Pres”, “Grande Pres”, “Buon lavoro Pres”, “Portaci in Serie B”. Pres, Pres, Pres…
Sarà d’insegnamento dopo i Poulinakis e gli Italdiesel per Riccardo Curci? Chissà, speriamo vivamente di sì…
P.S. Un ultimo consiglio vorremmo darlo a tutti (Curci in particolare) con umiltà e senso di responsabilità: aprite Google e digitate il nome. Come per magia si aprirà il mondo di internet che purtroppo o per fortuna non gode dell’oblio, cosa che qualcuno dovrebbe fare.
P.S. 2 Siamo stati accusati di non essere informati: da come è andata la vicenda lo eravamo più che sufficientemente. Ma si sa, a qualcuno, a volte, la verità può far male!
Foto: RietiLife ©