“La terribile pandemia che stiamo vivendo, oltre agli enormi costi in termini di vite umane e di difficoltà del sistema sanitario, si abbatterà come una scure su tante attività commerciali. A Rieti, purtroppo, colpirà su una situazione già particolarmente complicata. Rischia di pagare un conto insostenibile il centro della Città di Rieti, ormai abbandonato in termini di manutenzione e a rischio di ulteriore spopolamento, anche di attività commerciali”: lo dice Ivano Paggi, del Psi Rieti.
“Sul fronte della fruibilità e del decoro spiace constatare l’assenza di progetti a lungo termine e di interventi da parte dell’attuale Amministrazione comunale su Via Cintia, Via Garibaldi e, in particolare, su Via Terenzio Varrone che, nell’idea dell’allora Sindaco socialista Tabellini, doveva rappresentare uno dei salotti di Rieti. Oggi appare come una delle aree più in difficoltà, ormai quasi abbandonata dalle attività commerciali e con un manto stradale indegno. Chiediamo, dunque, che l’Amministrazione comunale metta in campo almeno un progetto per la ripavimentazione di Via Terenzio Varrone, a beneficio degli abitanti e dei tanti automobilisti che, per come è strutturata attualmente la viabilità, percorrono quella via per raggiungere il Parcheggio coperto e Largo Alfani o per attraversare via Nuova. Oltre a Via Varrone preoccupa fortemente l’assenza di progettualità per rivitalizzare complessivamente il centro, pensiamo a via Roma dove le saracinesche abbassate superano ormai quelle dei negozi ancora vivi. Certamente non tutte le responsabilità possono essere addossate a questa o a passate amministrazioni comunali poiché le dinamiche che hanno messo in difficoltà i piccoli esercizi sono globali e comuni a tante Città del nostro Paese” dice Paggi.
“Ma alcune proposte, idee e strategie possono e devono essere messe in campo perché non possiamo permetterci di rassegnarci al declino di un’area stupenda e vitale per il futuro di Rieti. Prendendo spunto dai tentativi che si stanno compiendo in altre aree del Paese, e che sicuramente andranno incrementati alla luce della pandemia che stiamo attraversando, non si può lasciare il futuro del centro storico nelle mani di pur lodevoli iniziative di singoli imprenditori o di associazioni di categoria. Serve innanzitutto un Tavolo di concertazione con tutte le attività che insistono sul centro – commerciali e non – che veda il Comune come soggetto coordinatore, prevedendo, tra le pieghe del bilancio comunale, una serie di incentivi per l’imprenditoria giovanile e fondi destinati a chi voglia aprire nuove attività di artigianato. A questo potrebbero accompagnarsi alcune iniziative di marketing come la creazione di un marchio specifico per valorizzare un’area della Città o un segmento di attività, la realizzazione di un nuovo piano dei parcheggi (che superi anche le recenti difficoltà tra parcheggi bianchi a disco orario e parcheggi blu) e un rilancio della dotazione di arredo urbano. Nel futuro del centro storico non è secondario, infine, il destino dell’ex mercato coperto. Abbiamo letto di un finanziamento ricompreso nel progetto Rieti2020 ma oggi rimane solo un annuncio per il quale non si sarebbe ancora neanche alla fase progettuale. E questo, ovviamente, alla luce del passato fa emergere legittimi timori rispetto alla concreta possibilità di recupero di quell’area importante del centro. Nessuno ha la bacchetta magica, ne siamo consapevoli, ma forse qualcosa in più di quanto fatto finora può essere messo in campo. Magari interloquendo maggiormente con Enti come la Regione Lazio che potrebbero destinare risorse apposite per il re-insediamento commerciale di nuove attività o per lo sviluppo di start-up legate al centro storico” conclude il Segretario Cittadino del PSI, Ivano Paggi.
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