“Inviato formale atto di sollecito e diffida al Sindaco per mancata risposta all’interrogazione sulla proprietà di una delle tre farmacie messe in vendita da ASM Rieti Spa”. Lo dicono I consiglieri comunali Andrea Sebastiani e Giosuè Calabrese.
“Non avendo ricevuto riscontro alcuno alla nostra interrogazione del 18 gennaio scorso, tesa ad avere rassicurazioni dal Sindaco Cicchetti sulla effettiva proprietà delle farmacie che l’Azienda Servizi Municipalizzata ha messo sul mercato, questa mattina siamo stati costretti ad inviare formale sollecito accompagnato da un atto di diffida per avere risposta ai nostri dubbi. La vicenda della vendita delle farmacie è tornata recentemente alla ribalta per il mancato inserimento, all’interno del bando, della c.d. “clausola sociale” a favore dei lavoratori già occupati che rischierebbero il mancato riassorbimento da parte del privato che dovesse diventarne proprietario.Ma vi è, secondo chi scrive, un altro aspetto, altrettanto delicato e per il quale abbiamo chiesto al Sindaco chiarezza e approfondimento, relativo alla presunta non riconducibilità in capo ad Asm di una delle tre farmacie. Se tale dubbio dovesse trovare conferma, l’Asm si troverebbe nell’impossibilità tra qualche giorno di dare corso all’aggiudicazione della gara europea allo spirare del termine previsto dal bando. Si profilerebbe, in tal caso, la necessità di dover tornare in consiglio comunale per deliberare l’eventuale affidamento ad Asm della farmacia ad oggi non ancora nella piena disponibilità dell’azienda partecipata. L’aspetto, tuttavia, che più preoccupa è l’atteggiamento del Sindaco che non ha ritenuto opportuno informare il consiglio comunale, l’unico e solo organo deliberante, tenuto all’oscuro di una problematica così rilevante, al pari della (casuale!!??) distrazione di non specificare nel bando di vendita la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali dimostrando di non preoccuparsi del destino di 30 lavoratori e di altrettante famiglie che vivono questa transizione con ansia e preoccupazione, temendo per il loro futuro lavorativo. In questo momento di grande incertezza non aiutano di certo le affermazioni tese a screditare l’operato dei lavoratori delle farmacie che si sono sempre tutti adoperati con sacrificio e abnegazione per “tenere alta la bandiera”, in particolare durante l’emergenza Covid. Sarebbe invece il caso di chiedersi quale siano i motivi che spingono i clienti delle farmacie Asm a rivolgersi a quelle private e il perché alcuni medicinali risultino irreperibili nelle “farmacie comunali”, cosa che non accade, invece, in quelle gestite dai privati” concludono Andrea Sebastiani e Giosuè Calabrese.
Foto: RietiLife ©