“Praticamente – spiega Alberto Paolucci, Segretario della Uil di Rieti e della Sabina Romana – nell’ultimo trimestre del 2020 le segnalazioni pervenute dal nostro territorio all’Inail per questa specifica tipologia di infortunio sul lavoro sono raddoppiate. Erano state 217 a fine novembre, 134 invece a fine ottobre”.
Una crescita legata indissolubilmente alla seconda ondata della pandemia, che ha portato l’intera regione a chiudere l’anno con 7381 infezioni contratte sul lavoro, 131mila quelle da nord a sud del Paese. “Purtroppo con la seconda ondata della pandemia – aggiunge l’esponente sindacale – il territorio ha fatto i conti anche con il primo decesso a seguito del contagio da coronavirus. Le vite spezzate nel Lazio sono state 28, 23 a Roma e provincia, due a Frosinone e altre due a Latina. E in Italia hanno raggiunto le 423 unità”.
“Tra le province siamo la meno colpita in termini di denunce pervenute all’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro – conclude Paolucci – Roma ne ha totalizzate 5863, Frosinone 471, Latina 487, Viterbo 316. La speranza di tutti noi è che il peggio sia alle spalle. Ma è presto per affermarlo con certezza. Una cosa è certa: il 2020 si è chiuso con numeri allarmanti che evidenziano quanto sia fondamentale la salute e la sicurezza sul lavoro. Un tema, questo, che insieme con la segreteria Uil Lazio e con gli altri territori regionali, ci vede impegnati quotidianamente per scrivere insieme pagine nuove di sicurezza sul lavoro”.