“La denuncia del presidente della FNOMCEO (federazione degli ordini dei medici italiani), dott. Filippo Anelli, che rileverebbe come un terzo delle vaccinazioni fin qui effettuate in Italia avrebbero riguardato pazienti che non ne avrebbero diritto, è estremamente grave. Grave perché significherebbe che ancora una volta nella nostra Nazione avrebbe prevalso, anche nella drammaticità della pandemia, la cultura del più furbo, del chi “non sai chi sono io”, di chi, occupando posizioni che dovrebbero essere di controllo e garanzia, le abbia usate per motivi familistici o personali; ma ancora più grave perché avvenuta in una prima fase, in cui i controlli sono relativamente semplici e soprattutto perché, avvenendo in una fase in cui vi è carenza, significherebbe che la “furbata” ha privato infermieri e medici di una protezione assolutamente necessaria per poter svolgere il proprio servizio”: lo scrive Chicco Costini di Area Rieti.
“Ed ancora significherebbe che nel futuro, in cui le vaccinazioni dovrebbero svolgersi in modo massiccio e numericamente più importante, con una programmazione che almeno in teoria dovrebbe seguire criteri di opportunità, di salvaguardia dei più deboli, di accelerazione di una ripresa economica e produttiva, più facilmente l’aver l’amico al posto giusto permetterà ai più furbi di anticiparsi rispetto a chi ne avrebbe diritto.
La campagna di vaccinazione era iniziata con la “colpevolizzazione” dei cosiddetti no vax, ma nella realtà, come è tipico del nostro popolo, sembra invece che la vera criticità sia rappresentata dall’arroganza e la protervia di chi non rispetta le regole, e si approfitta del proprio ruolo.
Eppure controllare la situazione in questa fase è relativamente semplice, e per questo chiediamo a chi ha un ruolo politico, sindaci, presidente della provincia, consiglieri regionali, deputati, prefetti di chiedere alle ASL di pubblicare gli elenchi dei vaccinati. Sarà facile, associando ai nomi la professione scoprire chi ha fregato. E non ci si oppongano a questa operazione trasparenza, motivi legati alla privacy: in questa pandemia si sono pubblicati nomi di malati, si discute di dare patenti di vaccinazioni, crediamo che nessun diritto verrà violato se tutti conosceranno i nomi e la professione delle poche migliaia di cittadini che hanno avuto la possibilità di essere protetti dal coronavirus. Vediamo chi avrà il coraggio di portare avanti questa operazione trasparenza” dice Costini.
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