Nota del consigliere del gruppo misto, Andrea Sebastiani.
Piano quadro delle Porrara: serve condivisione con la Città e non soggiacere alle pressioni di chi vuole bloccare qualsiasi ipotesi di proposta per interessi di natura personale. Occorre lavorare ad un nuovo PRG. Tra qualche giorno verrà portata in consiglio comunale e probabilmente approvata la delibera sull’edificabilità della zona delle Porrara, dopo un rinvio di due settimane che è sembrato agli addetti ai lavori più un pretesto per qualcuno, interessato ad una prova di forza muscolare per ottenere uno “scambio” pur di soddisfare interessi di natura personale e professionale, piuttosto che un momento di approfondimento costruttivo nell’interesse della Città.
Se è pur vero che ogni qualvolta si sia tentato di smuovere le acque stagnanti di questa Città, come è avvenuto nel 2015 con la proposta avanzata dalla Coop. Centro Italia interessata a riqualificare l’area dell’ex Zuccherificio quando si sono levate orde di critiche e tentativi di ostruzionismo da parte della politica e dai cittadini per ostracismi di varia natura, è altrettanto vero che un’operazione così importante, come quella che interesserà la zona delle Porrara, non può rimanere un progetto “sganciato da un contesto” che non può non guardare alle c.d. aree ex industriali, peraltro cavallo di battaglia non solo di questa Amministrazione ma di tutte quelle succedutesi negli ultimi trent’anni.
Nel programma elettorale del centro destra è stato dedicato un apposito paragrafo sulle azioni di mandato da mettere in campo nei cinque anni di governo prevedendo, a bonifica ultimata, l’attivazione di un progetto che conducesse alla realizzazione di un’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (APEA) con molteplici destinazioni ipotizzabili nel settore del terziario.
Le buone intenzioni sono rimaste sulla carta per una serie di motivi difficilmente riassumibili in un articolo di stampa. Allora penso che sia giusto porsi prima di tutto il problema se è ancora attuale e abbia ancora un senso l’efficacia urbanistica dell’attuale PRG, essendo il Piano delle Porrara uno strumento attuativo di questo, o se forse non dovremmo iniziare (anche se in ritardo) a ripensare una nuova idea di Città da delineare in un nuovo Piano?
Spesso la fretta è cattiva consigliera e rischia di procurare più grattacapi che vantaggi a chi, come l’Assessore Emili che ha messo impegno e serietà muovendosi lungo il crinale di un piano regolatore ormai vetusto partorito vent’anni fa e non più rispondente ai bisogni di questa Città e dei suoi abitanti, e all’Amministrazione Cicchetti che, legittimamente, vorrebbe portare a casa il risultato a poco più di un anno dalla fine della consiliatura.
Le ragioni che hanno portato l’Assessore all’Urbanistica a proporre tale delibera sono assolutamente meritevoli, prima tra tutte la necessità di rendere giustizia ai proprietari di quei terreni che da anni pagano (ingiustamente) Imu e Tasi su terreni come edificabili che in realtà tali non sono mai stati, ma il soddisfacimento di tale interesse non può essere l’unico motivo o uno dei pochi che possono indurre e condurre il consiglio comunale ad approvare una delibera così importante e delicata che vedrà i suoi propositi realizzativi non prima dei prossimi dieci anni, nella più ottimistica delle ipotesi.
E allora se vogliamo condurre un’opera meritoria confrontiamoci nelle sedi proposte per pensare un nuovo PRG e, prima di portare in consiglio la delibera sulle Porrara, l’Amministrazione apra un confronto con le associazioni di categoria, con i cittadini, con le stesse forze di opposizione presenti in consiglio e con tutti gli attori portatori di un legittimo interesse, convincendoli della bontà di un’operazione sforzandoci di far capire e dimostrare gli effetti positivi di una scelta, fatta certamente fuori tempo massimo.
Servirà qualche settimana o forse qualche mese per portare a casa il risultato? Pazienza. Probabilmente ne avranno benefici tutti, anche chi attende da anni di poter realizzare la tanto agognata casa per sé o per i propri figli.
Foto: RietiLife ©