Tra il 16 e 29 dicembre la mortalità è tornata nei valori di riferimento sia nelle città del nord che in quelle del centro-sud. Rieti però, fa la differenza: nell’ultima parte dell’anno la mortalità è schizzata a +82%. Lo riporta Ansa, che cita studi accreditati e periodici.
Tornando a quanto affermato all’inizio, è la prima volta che accade dopo 2 mesi, dove la mortalità era stata superiore all’atteso nella maggior parte dei comuni italiani. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto del sistema rapido di sorveglianza della mortalità giornaliera (Sismg) del ministero della Salute, che include i dati di 32 città italiane aggiornati al 29 dicembre. Nell’ultima settimana di dicembre, sia al nord che al centro-sud, i decessi in tutte le classi di età sono rientrati nel limite superiore della banda di confidenza (ad eccezione solo della classe di età 65-74 al centro-sud). L’andamento stagionale della mortalità mostra l’anomalia osservata nel 2020, rispetto ai 5 anni precedenti, con due picchi di mortalità in corrispondenza della prima fase (marzo-aprile) e della seconda ondata (ottobre-dicembre) dell’epidemia Covid-19.
I dati della mortalità totale per mese evidenziano un eccesso maggiore nelle città del nord (+23% ad ottobre, +74% a novembre e +38% a dicembre), rispetto alle città del centro sud (+23% a ottobre, +48% a novembre e +24% a dicembre). L’incremento più elevato tra le città del nord si è osservato nel mese di novembre a Bolzano (+129%), Aosta (+100%) e Torino(+109%), e nel mese di dicembre a Trento (+109%) e Verona (+142%). Tra le città del centro-sud l’incremento maggiore è stato registrato a novembre a Firenze (+61%), Roma (+57%), Perugia (+51%), Rieti (+82%), Palermo(+65%) e Catania (+69%), mentre a dicembre a Bari (+43%) e Catania (+45%). L’andamento della mortalità giornaliera nelle ultime 2 settimane di dicembre mostra una diminuzione o valori costanti, tornati in quelli di riferimento, a Torino, Milano, Brescia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Palermo e Catania. Anche a Verona si inizia ad osservare un’inversione con una lieve riduzione della mortalità e valori che rimangono costanti.
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