“MioItalia e MioRieti hanno lanciato una proposta di protesta, alla quale potranno aderire le aziende del settore lo riterranno idoneo e necessario. L’azione di protesta si basa sul chiudere le nostre attivita? nei giorni 7 e 8 gennaio, perche? e? impensabile organizzare, con un solo giorno di tempo, un ristorante per due giorni e poi farlo richiudere immediatamente dopo”: lo dice Raniero Albanesi.
“Perche? stare chiusi e non aperti per protesta? Questa e? la domanda che gira in Mio in merito alla protesta del 7 e 8 gennaio. Tutti vogliamo lavorare, tutti sappiamo che stanno discriminando una categoria, tutti sappiamo che una mala gestio di questa portata era la cosa peggiore che ci potesse capitare, tutti sappiamo che ci dobbiamo far sentire con forza. Ma abbiamo anche capito che una protesta di apertura sarebbe un autogol – dice Albanesi – L’opinione pubblica non e? ancora dalla nostra parte, perche? ci hanno dipinto come untori, malgrado il verbale del CTS del 17 ottobre sconfessasse le decisioni prese dal Governo a riguardo. Se dovessimo aprire per protesta, gli faremmo un regalo. Sarebbe per loro troppo facile dimostrare che noi stiamo anteponendo i nostri interessi economici a quelli della salute pubblica. E sarebbe cappotto e game over. E noi non vogliamo fare ne regali ne sconti, a nessuno. Dobbiamo invece dimostrargli che siamo uniti e non facciamo quello che ci dicono, ma lo facciamo non dimenticando gli interessi di salute pubblica, che invece mettiamo avanti a tutto. Non possiamo in nessun modo prestare il fianco a questi avvoltoi, che si getterebbero sulle nostre carcasse in un attimo! Per questo il 7 e 8 gennaio stai con #MioItalia, chiudi il locale per protesta, attacca la locandina all’ingresso del tuo locale e posta le foto sul gruppo” conclude Albanesi.
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