“Anche nel Lazio, in concomitanza con la seconda ondata della pandemia, è tornato a crescere il ricorso alla Cassa Integrazione”. Così hanno commentato i dati dell’Osservatorio Covid-19 del Centro Studi di Lavoro&Welfare Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione e Cesare Damiano, presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare.
Dall’analisi offerta dall’Osservatorio emerge che nella nostra regione, fino al mese di novembre, le ore di Cig continuano a crescere nel totale sul 2019 (+1.320,81%) e a aumentare su base mensile tanto che tra ottobre e novembre si registra +11,19%. L’andamento del Lazio segue quello che sta avvenendo a livello nazionale e internazionale. In particolare, nella nostra regione, negli 11 mesi del 2020, le ore di Cig da regime ordinario (senza le ore di Fis) aumentano (+924,25%) sullo stesso periodo del 2019, con 219.694.241 ore. Al contempo, l’incremento delle ore coperte dai Fondi Fis, negli 11 mesi del 2020 sullo stesso periodo del 2019, è stato del +2.994,83% con 157.250.670 ore (di cui oltre 110 milioni di ore solo a Roma e provincia). Le ricadute sul reddito dei lavoratori sono evidenti. Nel Lazio, se consideriamo le ore totali di Cig, equivalenti a posti di lavoro con lavoratori a zero ore per tutto il periodo, in questi 11 mesi del 2020 (48 settimane lavorative) si determina un’assenza completa di attività produttiva per oltre 196mila lavoratori, di cui oltre 14.300 in Cigs, 46.300 in Cigd, 53.800 in Cigo e oltre 81.900 nei Fondi di Solidarietà. In base alle ore di Cig totali si sono perse 47.118.114 giornate lavorative. I lavoratori parzialmente tutelati dalla Cig in questi 11 mesi, avrebbero già perso complessivamente nel loro reddito oltre 981 milioni di euro al netto delle tasse, mentre ogni singolo lavoratore in Cig a zero ore per tutto il periodo (gennaio-novembre), ha visto ridursi il proprio reddito di oltre 5.000 euro al netto delle tasse. “A questo scenario – per l’assessore Di Berardino- sono necessari imponenti misure a livello nazionale sia di sviluppo e investimenti e sia di sostegno all’occupazione. La Regione Lazio, per quanto di propria competenza, sta rispondendo con una pluralità di interventi. Alle purtroppo necessarie politiche passive, cioè integrazioni al reddito, stiamo definendo un nuovo piano di politiche attive del lavoro, dedicate in particolare alle categorie più fragili: giovani, donne, persone con disabilità, adulti disoccupati e percettori di ammortizzatori sociali. Il Piano, a cui stiamo lavorando in concertazione con le parti sociali, dovrà sostenere e accompagnare le persone nel mondo del lavoro, anche con percorsi di formazione e adeguamento delle competenze e con processi di inserimento definiti col mondo delle imprese”.
“Condivido l’impostazione della Regione Lazio nella pianificazione di politiche attive di concerto con le parti sociali – dichiara Cesare Damiano. Immaginare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e il blocco dei licenziamenti, è assolutamente irragionevole. Queste misure vanno prorogate e superate gradualmente non prima della fine del 2021, valutando settore per settore la ripresa della produzione e dell’occupazione. Interrompere gli ammortizzatori sociali straordinari sarebbe socialmente inaccettabile. Inoltre, le risorse fin qui stanziate per la Cig non verranno spese tutte, come ha ricordato il ministro Gualtieri: quello che si risparmia venga allora reinvestito per prolungare le protezioni sociali senza aggravio di spesa. In conclusione, la situazione si presenta in modo drammatico a livello locale e nazionale. Con il mese di novembre, in Italia, si è sfondato il tetto dei 4 miliardi di ore di Cassa Integrazione autorizzate. Una cifra che non si era mai vista, più di tre volte tanto il picco raggiunto dopo la crisi del 2008”.
Così in una nota Claudio Di Berardino assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio e Cesare Damiano, presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare.
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