(di Federico Ducco – da RietiLife Free Press) Il Superbonus 110, l’agevolazione prevista dal decreto rilancio del maggio scorso per dare uno scossa all’economia piegata dalla pandemia, ha riscosso l’interesse dei reatini. Negli ultimi tre mesi sono triplicate le richieste di accesso agli atti del settore Urbanistica del Comune rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, passando da un centinaio a 300, e la gran fetta è legata soprattutto all’ecobonus. Il Governo ha cercato infatti di correre ai ripari, per dare nuovo impulso all’edilizia, offrendo la possibilità di intervenire sulle abitazioni private attraverso interventi di efficientamento energetico e sicurezza sismica, contenuti nel Superbonus 110 appunto, che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per opere che vadano in quella direzione, compresa anche l’installazione di impianti fotovoltaici o di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Ma c’è di più, almeno a Rieti e nelle altre città in cui i consigli comunali abbiano deliberato in tal senso, la possibilità cioè di intervenire sulle superfici abitabili, ampliandole del 20%, qualora si acceda al Superbonus. Insomma, lavori a costo zero nelle case (grazie al meccanismo della cessione del credito di imposta) con in più l’ampliamento delle stesse. Ma non è tutto così facile. L’accesso al Superbonus 110 è una complessa corsa agli ostacoli dove determinazione nel voler perseguire l’obiettivo e conoscenza delle procedure e dei vari livelli possono davvero fare la differenza. Un passaggio fondamentale per verificare eventuali difformità tra lo stato dell’immobile e l’ultimo progetto presentato all’Ente per lavori eseguiti in precedenza (in caso di difformità occorre intervenire con sanatorie), verifica necessaria per passare alla fase progettuale dell’opera.
Foto: RietiLife ©