Dopo Italia Oggi, anche Il Sole 24 Ore stila la sua classifica della qualità della vita. Per il 2020, il quotidiano economico piazza Rieti all’80esimo posto, in risalita di 8 posizioni rispetto allo studio 2020.
Nei macroindicatori, Rieti è 65esima per ricchezza e consumi, 97esima per ambiente e servizi, 13esima per giustizia e sicurezza, 19esima per affari e lavoro, 80esima per demografia e società, 102esima per cultura e tempo libero.
Metodi e risultati sono diversi rispetto allo studio di Italia Oggi, che ha piazzato Rieti al 37 posto. Da sottolineare che nello studio de Il Sole 24 Ore, Rieti nel 1990 era 28esima.
(dal Sole 24 Ore di Marta Casadei e Michela Finizio) Dall’ultima settimana di febbraio gli italiani sono stati investiti da un calvario di informazioni su contagi, decessi, affetti spezzati, relazioni sociali sospese, mobilità inceppata, attività economiche a rischio, posti di lavoro bruciati. Tra lockdown e quarantene come si misura la qualità della vita?
La 31esima indagine del Sole 24 Ore sul benessere nei territori parte proprio da questo interrogativo. L’obiettivo dell’indagine – che analizza 90 indicatori, per la maggior parte (circa 60) aggiornati al 2020 in base agli ultimi dati disponibili – è raccontare come la pandemia da coronavirus ha impattato in modo differente sui territori.
Per misurare l’emergenza sanitaria in corso, innanzitutto, è stato inserito tra i parametri l’indice dei casi Covid rilevati ogni mille abitanti, l’unico indice che è stato pesato maggiormente (in pratica, se ogni parametro vale 1/90°, i punti di questa classifica valgono doppio sulla media totale) per testimoniare come la diffusione dei contagi ha esercitato una pressione differente sui sistemi sanitari, sulle vite e sulla quotidianità delle persone.
Le aree tematiche di analisi, tuttavia, rimangono invariate: Ricchezza e consumi; Demografia e salute; Affari e lavoro; Ambiente e servizi; Giustizia e sicurezza; Cultura e tempo libero. La classifica generale premia Bologna, al primo posto, che traina un po’ tutte le province dell’Emilia Romagna, di cui ben cinque su nove si incontrano tra le prime venti: oltre a Bologna, Parma (8ª), Forlì Cesena (14ª), Modena (15ª) e Reggio Emilia (17ª).
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