“Dopo il fulmine al ciel sereno per l’ ALCLI che inaspettatamente ha visto chiudere nel settembre 2019 l’accesso dalla via Terminillese, dopo 15 mesi nulla si è mosso. Dopo aver più volte espresso il forte disagio dei malati oncologici, dei volontari e di tutti i cittadini per questa chiusura, sono seguiti diversi sopralluoghi della locale polizia municipale, incontri con l’assessore di pertinenza, dirigenti dell’Ufficio tecnico e un confronto anche con il sindaco della città. Sono state più volte allertate, dopo oltre un anno e mezzo, tutte le persone preposte al problema, offrendo anche alternative efficaci” scrive Alcli.
“Dopo molteplici promesse e rassicurazioni, la situazione è rimasta uguale senza soluzione provocando continui problemi all’utenza della Casa di Accoglienza che, come è noto, proviene anche da fuori provincia e fuori regione con evidenti difficoltà nell’orientarsi nel dedalo di strade del quartiere di Campoloniano. La rete arancione apposta molti mesi fa, evoca inequivocabilmente un cantiere aperto e crea disorientamento da parte degli utenti che ritengono addirittura la Casa di Accoglienza chiusa! Sono soprattutto gli utenti della Casa a mostrare non solo il più grande disagio ma anche lo stupore verso una situazione considerata da molti, inaccettabile e un’offesa morale. Riteniamo molto singolare che sia stato chiuso solo lo svincolo di accesso alla nostra Casa di Accoglienza perché ritenuto pericoloso e non rispondente ai criteri di sicurezza, mantenendo aperti tutti gli altri svincoli lungo la strada Terminillese” conclude Alcli.
“ Dobbiamo purtroppo prendere atto che le promesse fatte dal Comune di Rieti non sono state mantenute – sottolinea il Consiglio direttivo dell’ALCLI che aggiunge – Invece di rendere più semplice la vita ai malati che già stanno combattendo una delle patologie più serie e devastanti, in un periodo pandemico surreale, li obblighiamo a fare ricerche stradali per fare un giro lungo, più complicato e non intuitivo. Abbiamo creduto a tutte le rassicurazioni avute, ma con grande amarezza e delusione nostra e dei cittadini sempre più indignati, dobbiamo constatare che l’anno 2020 si è sta chiudendo con un nulla di fatto – continua il Consiglio direttivo che conclude – Le parole di stima che spesso vengono rivolte alla nostra associazione, seppur gradite, dovrebbero essere supportate, in caso di necessità, da azioni e fatti concreti. Il rispetto per il volontariato è anche questo”.
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