Ieri sera i militanti di Area Rieti hanno affisso uno striscione sulla rotatoria dell’Ospedale di Rieti, “per denunciare quanto sta avvenendo nella sanità reatina” dicono. “Va dato merito a Fratelli d’Italia – ha dichiarato il presidente di Area Rieti – ed all’on. Trancassini per aver acceso i riflettori sul destino del nostro Ospedale e più in generale della sanità provinciale. La pandemia ha messo a fuoco tutte le carenze di un settore, la cui importanza stiamo tragicamente vivendo; anni di tagli, politiche per le quali era più importante il risparmio economico della qualità dei servizi offerti, hanno ridotto il diritto alla salute della nostra provincia, producendo danni incalcolabili. La chiusura dell’Ospedale di Magliano, il terremoto di Amatrice con la scomparsa del presidio locale sembrano ora presagire una riduzione anche dell’Ospedale provinciale”.
“Il trasferimento delle chirurgie a Roma, seppur giustificato con la necessità di ampliare i reparti Covid, il ventilato spostamento della radioterapia al Gemelli, per i lavori necessari ad installare le nuove apparecchiatura, vengono presentate come situazioni temporanee, ma purtroppo l’esperienza ci insegna troppo spesso che per la nostra terra il provvisorio diventa definitivo. La realtà è che non vediamo un progetto concreto di rilancio del comparto da parte della Regione Lazio, mentre l’attuale dirigenza, appena confermata, ha dimostrato una gestione confusionale e estremamente burocratica della crisi, assolutamente insufficiente rispetto alle necessità del territorio. Lascia anche perplessi il ritrovato attivismo del partito democratico, che sembra più preoccupato di difendere le posizioni dei suoi esponenti, che del contribuire a trovare soluzioni” dice Area.
“Siamo infatti contenti di sapere che la progettazione del nuovo ospedale è in fase avanzata, ma è evidente che il principale problema della sanità reatina non sono gli spazi, sicuramente importanti, ma l’organizzazione e l’offerta dei servizi. Se si riducono i reparti , non sarà sufficiente che quel poco che rimane sa ospitato in una struttura moderna. I reatini inoltre non possono aspettare anni che la nuova struttura sia realizzata per veder soddisfatto il proprio diritto alla salute. La nostra popolazione, molto anziana e distribuita su un‘orografia difficile, complicata enormemente dalla carenze di vie di comunicazioni, ha il diritto di poter avere a disposizione un ospedale a servizio del territorio, e non essere costretta a migrare anche per curarsi ed accudire i propri cari. Zingaretti deve ricordarsi che Rieti è una provincia del Lazio, e non un sobborgo di Roma, e che le scelte non possono essere fatte in modo ragionieristico. Se una cosa questa pandemia ci dovrebbe aver insegnato è che in sanità i soldi non sono mai sprecati” conclude Area.
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