“Mi chiamo Marina. Sono la moglie di un malato oncologico adesso sessantenne”: si apre così una lettera arrivata oggi in redazione.
“In questo momento di caos relativo al covid sono molto preoccupata per il futuro di mio marito e di tutte quelle persone che in questo momento sono nella mia stessa situazione. Avendo chiuso il reparto oncologico del quarto piano del ospedale De Lellis per essere di supporto per i malati covid. Non fraintendetemi, tutti hanno il diritto di curarsi, però non solo il covid ha la precedenza. Così da lasciare in balìa delle onde gli altri pazienti con patologie importanti come mio marito. Ad ogni sua terapia e ogni suo ricovero si sentiva a proprio agio. In una grande famiglia e questo per i pazienti oncologici è molto importante. Ci chiediamo ora dove andrà se avrà bisogno del ricovero? Non avere più la struttura idonea e i medici e gli infermieri che prima di essere professionisti sono esseri umani all’altezza della situazione ci spaventa. Quel reparto è un’eccellenza sia strutturale che familiare. Vi prego riaprite il reparto oncologico”.
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