(di Valentina Fabri) La Regula del 1223, la Valle Santa, il Cantico delle Creature. Da questo immenso patrimonio nasce il progetto “La Valle del Primo Presepe”, un insieme di iniziative che si articolano tra Greccio e Rieti e orientate alla valorizzazione del significato originario “dell’intuizione del Poverello”. L’edizione 2020, la quarta, avrebbe dovuto vedere la sua giornata inaugurale il prossimo 28 novembre ma, le disposizioni varate per il contrasto alla Covid19, hanno cambiato le carte in tavola.
“È tutto in itinere” fanno sapere dalla Segreteria Organizzativa. Probabilmente si preferirà attendere le nuove indicazioni, quelle che arriveranno alla scadenza dell’ultimo Dpcm, il 3 dicembre. Preferenza che orienterà la macchina organizzativa anche per gli altri eventi in programma per i quali si potrebbero prediligere soluzioni digitali. Intanto si lavora al Percorso Espositivo: il maestro Francesco Artese è già in città per terminare il trittico di Presepi ospitati all’interno degli Archi del Palazzo Papale, mentre i ragazzi dell’associazione Hortus Simplicium lavorano alla realizzazione del Giardino della Valle del Primo Presepe, nel complesso unico e tra i più grandi d’Italia. C’è poi il contest “La Scuola e il Presepe” indirizzato alle scuole; nel rispetto delle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria, gli studenti potranno partecipare presentando i loro lavori realizzati singolarmente e non più in gruppo. E nel Salone Papale una mostra di presepi antichi da tutto il mondo. Ma non finisce qua: si annunciano sorprese social fino a Natale.
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