La pandemia e le norme volute dal Governo hanno cambiato anche il modo di fare scuola. Con la didattica a distanza gli studenti si misurano, di fatto, dalla primavera. Ma allo Jucci il sistema è ottimizzato e accontenta tutti, in un periodo difficile per prof, studenti, dirigenti scolastici, famiglie.
“Ore 8:30, tutti in classe. Solo che, invece che nell’aula, l’appuntamento è in classroom, la piattaforma usata per la didattica a distanza. Buongiorno, prof, buongiorno ragazzi, i capelli un po’ ritti di chi si è appena alzato, la torre Eiffel che fa da sfondo in una cameretta, magari un letto sfatto, pupazzi, foto alle pareti di cane o gatto, gare, viaggi. Entri nelle case con la Dad e conosci un po’ di più i ragazzi, il loro mondo, i loro hobby. Un giorno, quando ti connetti, trovi un alunno che strimpella qualcosa con la chitarra e scopri il talento che non conoscevi. Un’altra volta, da una lettura i ragazzi prendono a raccontarsi, forse proprio perché la situazione è particolare, a suo modo familiare” raccontano dallo Jucci.
“C’è qualcuno che soffre di questa circostanza, che non è collaborativo o si nasconde dietro la telecamera spenta. Ma tutto non si può avere, anche se tutto si prova per coinvolgere ciascuno. Le lezioni durano 45 minuti e tra l’una e l’altra i ragazzi hanno 10 minuti per riposarsi. E poi si riparte con una nuova classe o una nuova materia. Ma i minuti non si perdono, anzi vengono usati per incontri pomeridiani con gruppi di tre/quattro ragazzi per volta, per approfondimenti, verifiche, recuperi – spiega la professoressa Chiara Del Soldato – Tutto è usato per mantenere un rapporto il più vivo possibile, il più interattivo possibile con i ragazzi e le loro famiglie, che possono prenotarsi ogni settimana per un colloquio con gli insegnanti. E se la Dad penalizza i rapporti tra i ragazzi, essi possono comunque confrontarsi in un’assemblea di classe virtuale. Per i docenti ci sono collegi, incontri per dipartimento o materia settimanali, anche questi in remoto. E che fine hanno fatto tutti i progetti extracurriculari, tanto amati dai ragazzi?”.
“Per alcune attività, Curvatura biomedica, il nuovo fiore all’occhiello della nostra scuola, ECDL, percorsi di alternanza scuola lavoro(PCTO), il meccanismo è partito. È ripreso anche il concorso annuale Sogna e realizza e il corso di fotografia, grazie alla collaborazione sempre fattiva degli ex alunni. Per altri, come il laboratorio teatrale o l’annuario, si sta aspettando il nuovo anno solare. Quasi ogni settimana questa didattica è coadiuvata da strumenti nuovi, espansioni di Google che il team di esperti scopre e condivide con i colleghi, team di esperti che non finisce mai di rendersi disponibile a chiarimenti, a qualunque ora del giorno e in qualunque giorno della settimana, domenica compresa. Insomma si sa che la didattica in presenza è un’altra cosa, ma questo è il compromesso meglio organizzato che si possa immaginare” concludono dallo Jucci.
Foto: RietiLife ©