Il deputato reatino di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini ha incontrato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, per mettere in luce le molteplici criticità che il sistema sanitario locale sta riscontrando e per individuare una strategia comune di intervento.
“Ho incontrato l’assessore D’Amato al quale avevo chiesto con urgenza un appuntamento a causa delle numerose gravi criticità che la Asl di Rieti sta affrontando. Ho fatto presente della assurda incoerenza in cui versa il sistema di tracciabilità dei positivi al Covid-19, ancora troppo lento e disorganizzato che in alcuni, ormai non rari casi, è mancato nel comunicare la possibile positività anche ad intere classi scolastiche; ho insistito affinché a Rieti ci sia un potenziamento del personale sanitario che purtroppo inizia ad andare in crisi a causa dell’escalation di contagi e che per gli addetti ai lavori vi sia un incremento sostanziale sia di strumenti per operare che per proteggersi. Ho fatto presente che in molti casi la risposta al tampone molecolare arriva dopo troppi giorni di attesa e che per permettere al sistema sanitario di funzionare non è più possibile lasciare nulla al caso. Siamo in una fase emergenziale ed è con estrema razionalità e tempestività che bisogna lavorare. Le persone devono poter ricevere informazioni chiare e lineari e non viaggiare nell’oblio dell’incertezza, in gioco non c’è soltanto la salute fisica delle persone ma innumerevoli aspetti della vita sociale e lavorativa che a caduta si ripercuotono sui singoli ed è nostro dovere mettere tutti nelle migliori condizioni per rispettare le regole imposte”.
“I presidi sanitari – dice Trancassini – di prossimità sono stati impoveriti sempre più, privati di uomini, mezzi e strumenti, oggi stiamo pagando duramente lo scotto di politiche di razionalizzazione che non hanno guardato a lungo, ma con miopia sono state tarate su delle assurde logiche economiche di bilancio e questa pandemia è la dimostrazione del fatto che investire sui piccoli centri è indispensabile oltre che strategico per evitare il sovraffollamento dei grandi ospedali che oggi stanno collassando”.
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