“Il Presidente di APS e il Presidente della Provincia hanno dichiarato all’unisono che sono possibili aumenti delle tariffe idriche, in conseguenza anche dell’applicazione delle norme tariffarie dell’Arera (l’attività di regolazione delle reti). Inoltre affermano che le attuali tariffe praticate da APS sono tra le più basse d’Italia senza documentare la fonte” ha detto Sinistra Italiana di Rieti.
Per continuare: “Sul sito di Arera gli unici dati statistici presenti si riferiscono al costo del servizio idrico integrato diviso per macro regioni (Nordest, Nordovest, Centro, Sud e isole) e partono da un minimo 112,4 euro con riferimento alla spesa media, inclusa IVA, per consumi annuali di 150 mc. Le tariffe del Centro Italia nel 2019 sono tra le più alte d’Italia. Ci aspettiamo dal Presidente della Provincia che faccia chiarezza su questo e dica alla popolazione sabina quanto costano 150 metri cubi di acqua/anno erogati da APS, in modo che i cittadini possano trarre le loro conclusioni”.
“A noi non risulta che quanto affermato corrisponda alla verità. In questi giorni è intervenuto nel dibattito anche il consigliere regionale Refrigeri preoccupato dell’allarme creato tra i cittadini sabini per l’eco degli aumenti. Ci preme sottolineare che, pur apprezzando il suo interesse, sarebbe giusto sapere da lui perché la Regione Lazio non dà attuazione alla Legge regionale 5 del 2014 (approvata sull’onda dei referendum del 2011 contro la privatizzazione dell’acqua) che prevedeva la ripubblicizzazione della gestione, l’individuazione degli ambiti idrografici, la salvaguardia dell’approvvigionamento idrico dei soggetti socialmente ed economicamente svantaggiati o residenti in zone territorialmente svantaggiate” ha ribadito Sinistra Italiana di Rieti.
Per concludere: “È arrivato il momento di invertire la gestione privatistica, superando APS e bisogna farlo quanto prima per evitare che il ristoro sia gestito da una SpA, ma da un ente di diritto pubblico partecipato da tutti i Comuni della provincia a totale capitale pubblico, soggetto al controllo degli enti ed alla partecipazione democratica dei Consigli comunali, dei lavoratori e dei cittadini”.
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