Ad un anno dall’entrata in vigore dei dazi di Trump contro l’Europa, scattati il 18 ottobre del 2019, ci sono ora le condizioni per poter superare la spregiudicata politica economica dell’ex presidente degli Stati Uniti.
“Una misura che ha colpito duramente le esportazioni agroalimentari Made in Italy – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri– per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone, ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello. Misure che inevitabilmente si ripercuotono anche sui prodotti della nostra regione e penalizzano fortemente il Made in Lazio. Ora, finalmente, ricorrono le condizioni per superare i dazi aggiuntivi Usa”.
Una considerazione che arriva in merito all’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. “Il nuovo presidente è stato eletto a poco più di un anno – aggiunge Granieri– dall’entrata in vigore della tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione Europea, per iniziativa di Donald Trump, nell’ambito della disputa nel settore aereonautico, che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus sulla quale è intervenuto anche in Wto, autorizzando prima gli usa e poi l’Ue ad applicare dazi”.
L’obiettivo ora è quello di “avviare ad un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti – conclude Granieri– che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia. Gli Stati Uniti sono il primo mercato extraeuropeo per i prodotti agroalimentari tricolori per un valore che nel 2019 è risultato pari a 4,7 miliardi, con un ulteriore aumento del 3,8% nei primi otto mesi del 2020”.
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